Cannes 2022
2:57 pm, 18 Maggio 22 calendario

Zelensky irrompe a Cannes: «Serve un nuovo Chaplin»

Di: P.P.
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CINEMA Al Festival di Cannes irrompe Volodymir Zelensky, presidente dell’Ucraina. E lo fa citando un grande del cinema, Charlie Chaplin. In un collegamento a sorpresa da Kiev ha chiesto al cinema di «non rimanere muto» di fronte alla guerra perché «l’odio alla fine scomparirà e i dittatori moriranno. Siamo in guerra per la libertà».

E ancora: «serve un nuovo Chaplin che dimostri che il cinema di oggi non è muto. Noi continueremo a lottare, perché non abbiamo altra scelta e sono convinto che il dittatore (riferendosi al “Grande Dittatore” di Chaplin che sbeffeggia il personaggio di Hitler, ndr) perderà. Ma il cinema starà zitto o parlerà? Il cinema può stare fuori da questo?». Parole seguite da una standing ovation dell’emozionatissimo Grand Theatre Lumiere.

Vincent Lindon contro la guerra

Che il cinema non resterà muto lo testimonia anche il discorso del presidente della giuria Vincent Lindon, che ci ha tenuto ad assicurare una edizione del Festival di Cannes «dignitosa e rispettosa di questi tempi di guerra». E a ribadirlo ci pensa anche l’attore e attivista Forest Whitaker ritirando la Palma d’oro onoraria: «i registi ci aiutano a dare un senso a questo mondo».

Mantas Kvedaravicius, il regista ucciso in Ucraina

La mente vola al regista Mantas Kvedaravicius che mentre stava girando il documentario Mariupol 2 è stato ucciso: il suo lavoro, portato a termine dalla compagna Hanna Bilobrova, sarà presentato a Cannes con una proiezione speciale perché, come ha sottolineato Zelensky, «l’inferno è l’inferno».

Cannes 2022, tra moda e morte

Così, se da una parte sul red carpet di Cannes (https://www.festival-cannes.com/en/) sfila la moda con i suoi colori fluo e gli immancabili lustrini per i più audaci nude look, dall’altra la realtà della guerra in Ucraina si fa sentire più forte che mai. «I tormenti del mondo, che sanguina, soffre, brucia – sottolinea Lindon – in Ucraina, ma anche nelle dimenticate guerre nello Yemen e nel Darfur, mi tormentano la coscienza. Il Festival di Cannes fu fondato per reazione al fascismo».

Whitaker: «Serve tempo per superare questi traumi»

Whitaker, dal canto suo, ha ammesso che «ci vorrà molto tempo per superare i traumi degli ultimi anni, della pandemia e della guerra in corso. Il cinema, i registi ci aiutano a dare un senso a questo mondo. Attraverso il cinema un regista condivide i suoi sogni e questi possono diventare reali, ma tutte le nostre vite sono cambiate in questi anni».

A Cannes sarà proiettato il film ucraino Pamfir

Il film ucraino Pamfir verrà proiettato al Cannes Film Festival secondo il sito Village Ukraine, ripreso dal canale informativo Nivekta. Nel primo giorno della guerra su vasta scala, il direttore ucraino Dmytro Sukholytkiy-Sobchuk ha filmato il primo posto colpito a Kiev, e già questa settimana verrà proiettato il suo film. «Il mondo di Pamfir è la nostra realtà, succede qui e ora -spiega il regista ucraino – Gli eventi rappresentati nel film hanno avuto luogo nel 2019-2020. Ovviamente la guerra ora è una seria frattura, quindi in questo senso possiamo dire che è un film pre-guerra. In cui si racconta la realtà del tempo post-Maidan e del periodo della guerra cosiddetta ibrida».

P.P.

 

 

18 Maggio 2022
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