Siviglia invasa per la finale, le immagini più belle
Benvenuti alla finale di Europa League 2021/22. Si gioca questa sera allo stadio Sánchez-Pizjuán di Siviglia tra Eintracht Francoforte e Glasgow Rangers. Tutti esauriti i 43.800 posti disponibili e Siviglia, come si vede da queste immagini, invasa da tifosi tedeschi e scozzesi. L’Eintracht arriva alla finale da imbattuto e soprattutto forte della storica eliminazione del Barcellona, sconfitto al Camp Nou nei quarti di finale. I Rangers hanno invece cominciato la loro stagione europea dai preliminari di Champions e nella fase ad eliminazione diretta dell’Europa League hanno eliminato due squadre tedesche, il Borussia Dortmund e il Lipsia. Fischio d’inizio alle 21.
Sfortunatamente le cose non sono andate benissimo dal punto di vista dell’ordine pubblico. Alla fine c’è stata una battaglia campale a Siviglia, tra i tifosi dell’Eintracht Francoforte e dei Rangers Glasgow, prima di entrare allo stadio Ramòn Sànchez-Pizjuàn per la sfida che assegnava il primo titolo europeo del 2022, quello dell’Europa League. Non sono bastati gli oltre mille poliziotti anti-sommossa schierati delle autorità a sedare i tumulti. Sotto il sole cocente, sin dal pomeriggio migliaia di tifosi di entrambe le squadre si aggiravano per le strade senza biglietti. Poi a un certo punto, intorno alle 18:00, come si vede dai filmati rilanciati sui social media, è scoppiata una vera e proprio battaglia tra i tifosi della squadra tedesca e quella scozzese: i tifosi si sono picchiati a vicenda, lanciati sedie e bicchieri, hanno divelto ombrelloni, si sono picchiati selvaggiamente. Il centro cittadino, in particolare l’Alameda, verso lo stadio La Cartuja, dove era stato allestito uno schermo gigante per i tifosi tedeschi, «sembra una zona di guerra», hanno denunciato diversi residenti della zona.
Del resto già il giorno prima, martedì sera, c’era stata una massiccia rissa avvenuta a mezzanotte davanti alla Cattedrale di Siviglia, terminata con l’arresto di cinque tifosi dell’Eintracht Frankfurt. Oggi il “bis”.
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