Teatro greco
4:30 pm, 18 Maggio 22 calendario

Agamennone di Livermore esalta il Teatro greco di Siracusa

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Oltre dieci minuti di applausi in un teatro sold out per l’Agamennone di Eschilo messo in scena al Teatro greco di Siracusa da Davide Livermore. Un successo annunciato perché quest’anno il cartellone messo a punta per la 57esima edizione del ciclo della rappresentazioni classiche firmato Fondazione Inda (https://www.indafondazione.org/agamennone-2022/) ha puntato in alto. A partire proprio da questo primo lavoro che si è presentato come una tragedia con un finale rock: come in un film, i titoli di coda dello spettacolo sono stati scanditi dalla performance di Maria Grazia Solano, interprete della Sentinella nella tragedia, che ha cantato Glory Box, un brano di Portishead, un band trip hop britannica, trascinando il pubblico, circa 5 mila spettatori, quasi fosse un concerto rock, con i telefonini spianati per illuminare il cielo sotto l’antica cavea, al centro delle polemiche nelle ultime settimane proprio per i timori sulla sua tenuta, in vista dei concerti di Claudio Baglioni e di Gianna Nannini.

L’Agammenone riletto da Davide Livermore

L’Agamennone visto da Livermore ha una chiave di lettura moderna soprattutto nell’ostentazione delle immagini: come già accaduto un anno fa, ha riproposto il ledwall, che proietta sequenze di colori e stralci di filmati in simbiosi con quanto avviene sul palco, come quando compare uno stormo di piccioni, prima della morte di Agamennone e di Cassandra, che richiamano Gli Uccelli, il film del 1963 di Alfred Hitchcock.

Agamennone è il contraltare di Ulisse: entrambi tornano in patria dopo la guerra a Troia ma se Penelope attende il ritorno del marito per proseguire il rapporto coniugale, Clitemnestra aspetta Agamennone per ucciderlo e vendicare la morte di Ifigenia, il cui fantasma è andato in scena ieri con le fattezze di una bambina, e proseguire il suo rapporto con l’amante Egisto.

Gli orrori della guerra in scena

Sono gli orrori della guerra che emergono con prepotenza, non solo con le parole e le evocazioni del conflitto tra greci e troiani, ma con una rappresentazione plastica sul palco: uomini in divisa, inchiodati alle sedie a rotelle, assistiti dalle infermiere, in un’atmosfera di costumi che proietta il pubblico negli orrori della Prima Guerra mondiale, ma con la mente all’Ucraina.

Agamennone in giacca e cravatta

I generali e le infermiere, come nel testo musicale di Francesco De Gregori, sono un manifesto contro la guerra. Per chi ha ama l’ortodossia della classicità, specie nei costumi e nella scenografia, l’Agamennone di Livermore è un pugno sullo stomaco: il regista intende riproporre la tragedia con occhi moderni, non solo con immagini e suoni, ma anche con gli abiti. Gli attori non portano tuniche e sandali: Agamennone è in giacca a cravatta, Clitemnestra indossa un abito da sera e tiene in un mano ora una coppa di champagne, ora una pistola con cui ucciderà il marito. Mentre il pubblico, che si riflette grazie a uno specchio di 27 metri, osserva e scruta il dramma psicologico e familiare descritto da Eschilo come se fosse attuale, fresco di cronaca televisiva.

18 Maggio 2022
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