Morgan Bindi
3:51 pm, 12 Maggio 22 calendario
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Morgan celebra Bindi e spara sull’Eurovision

Di: Redazione Metronews
Morgan Bindi
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«Umberto Bindi ha lasciato un sicuramente un segno, ma presso le menti musicalmente e culturalmente più evolute. Avrebbero dovuto comprenderlo in vita, meritava molto di più rispetto a quello che ha raccolto». Parola di Morgan. Così l’artista (Marco Castoldi), alla lezione-spettacolo al Conservatorio di Santa Cecilia, organizzata dal Club Tenco con il concerto serale all’Officina Pasolini di Roma. Occasione: il 90° anniversario di nascita di Bindi che fu tra i massimi esponenti della cosiddetta “scuola genovese” con Luigi Tenco, Fabrizio De André , Gino Paoli, Bruno Lauzi.

Morgan su Bindi

«Dopo tutto, la differenza fra Umberto Bindi e Domenico Modugno non è così ampia come invece lo è la differenza della loro popolarità e del loro successo. Sono stilisticamente leggermente diversi, ma la portata artistica, dal punto di vista strettamente musicale, è forse maggiore in Bindi che in Modugno» continua Morgan.

Oggi, per Morgan occorre «istruire questa nuova generazione completamente digiuna di musica interessante, nata in cattività con brani monosillabici fatti con tre accordi e una cassa che spacca il cervello. Siccome il talento nell’essere umano esiste, stento a credere che non ci sia più. Probabilmente, sono i riferimenti culturali ad essere sbagliati. Umberto Bindi va somministrato fra gli elementi culturali da assorbire. Assieme ad altri come Fabrizio De Andrè, Franco Battiato, Bob Dylan. Quello di Bindi è un passaggio fondamentale per il mondo della canzone e non può assolutamente essere trascurato, deve essere conosciuto per non restare nell’ignoranza musicale”.

Italiani “fascisti”

Riguardo all’emarginazione di Umberto Bindi dal mondo dello spettacolo, a causa della sua omosessualità nel clima ottuso dell’epoca, Morgan non ha dubbi. «Gli italiani cercano sempre un pretesto per emarginare. Questo perché fondamentalmente la massa in Italia è cattiva. Anzi, direi che è “fascista” nel senso della violenza e del comportamento cafone e becero. In tal senso, è un disastro assoluto. Bindi è stato emarginato per l’omosessualità. Io lo sono per la droga, ma sono soltanto pretesti. Si emargina chi osa andare oltre i limiti del grigiore tollerato. Perché non si tollera chi si vuole distinguere e che allora va sradicato, colpito e affossato».

Morgan spara sull’Eurovision

«Non sto seguendo l’Eurofestival, credo sia più scena che sostanza. Tutta l’Italia della comunicazione si ferma perché c’è l’Eurovision Song Contest? E allora io non mi fermo e non lo guardo; io lavoro e non mi fermo, solo perché c’è l’Eurofestival…». Dice Morgan, all’AdnKronos a margine della sua lezione-spettacolo su Umberto Bindi.

L’Italia, che ospita a Torino questa edizione dell’Eurovision Song Contest grazie alla vittoria lo scorso anno dei Maneskin, la cui finale si svolgerà sabato, è in gara con i trionfatori dell’ultimo Festival di Sanremo, Mahmood e Blanco. Ma sul palco ci sarà pure Achille Lauro, anche se ufficialmente in rappresentanza della repubblica di San Marino… «È la nuova Trinità – dice a proposito del trio –. Ma io non mi sento rappresentato da loro e non credo di essere l’unico. Quale sarebbe la mia Trinità? Escludendo me stesso? Purtroppo sono tutti morti. Sarebbero Fabrizio De André e Franco Battiato morti fisicamente. E Ivano Fossati che è vivo ma è morto artisticamente». E Francesco De Gregori? «Ma lui è ancora un ragazzo!», scherza Morgan. Quanto ai presentatori di questo Eurovision Song Contest, per Morgan «non c’è limite alla aberrazione: Mika non è italiano, Laura Pausini non padroneggia il linguaggio e Cattelan è moscio… quanto a Malgioglio è inqualificabile. Ma che scelte sono? Questa sarebbe la “vetrina” dell’Italia? Mi ricordano la barzelletta con il cieco, il muto, il sordo…».

12 Maggio 2022
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