riabilitazione
3:53 pm, 11 Maggio 22 calendario

Un esoscheletro intelligente per tornare a muovere la spalla

Di: Redazione Metronews
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Un esoscheletro motorizzato per arti superiori, realizzato per essere utilizzato in ambito clinico e pensato per favorire il recupero motorio e funzionale del complesso delle articolazioni della spalla nella fase post-chirurgica o a seguito di lesioni post-traumatiche, come frattura dell’omero o lesione della cuffia del rotatore, dovute a incidenti. Si tratta di “Float“, il nuovo dispositivo robotico per la riabilitazione delle braccia ideato da Rehab Technologies Iit-Inail, il laboratorio congiunto frutto della collaborazione tra Istituto Italiano di Tecnologia e il Centro di Riabilitazione Motoria Inail di Volterra. L’esoscheletro “Float” – presentato oggi a Bologna in occasione di Exposanità, la mostra internazionale a servizio della sanità e dell’assistenza – ha già superato i primi test clinici presso il Centro di di Volterra.

Esoscheletro motorizzato

Passando alla parte software, il controllo del dispositivo avviene attraverso uno schermo touch (panel PC) posto sul carrello di alimentazione. L’interfaccia grafica semplice e intuitiva consente al fisioterapista di scegliere la modalità di funzionamento desiderata e personalizzare la sessione riabilitativa sul singolo paziente. Le modalità di funzionamento del dispositivo implementano quanto abitualmente eseguito nel percorso riabilitativo tradizionale. Le prime fasi della riabilitazione sono caratterizzate dalla semplice mobilizzazione passiva dell’arto lungo traiettorie elementari predefinite. Selezionando la modalità «cinematica» si può simulare questa attività eseguendo esercizi elementari di abdo-adduzione, flesso-estensione orizzontale, intra-extrarotazione, di cui il terapista può scegliere ampiezza e velocità del movimento nonchè numero di ripetizioni. Al progredire dell’intervento riabilitativo, si può passare a traiettorie più complesse e combinate.

Memorizza i movimenti

I movimenti eseguiti manualmente possono essere riprodotti sia singolarmente che combinando sequenze arbitrarie, poichè l’esoscheletro «memorizza» le traiettorie proposte. Infine, il dispositivo riesce a supportare il movimento attivo del paziente durante semplici task di terapia occupazionale, fornendogli un aiuto al movimento. L’entità dell’aiuto è configurabile in intensità a seconda della specifica condizione fisica del paziente. È proprio nella terapia occupazionale che si riesce a sfruttare al massimo l’ampia libertà di movimento permessa dall’esoscheletro “Float” e dal suo braccio poli articolato e sistema di sospensione. «I vantaggi riscontrati sono: possibilità di proporre esercizi di riabilitazione variegati, dunque meno noiosi per i pazienti, misurazione precisa dei parametri biomeccanici dei pazienti durante lo svolgimento degli esercizi e conseguente monitoraggio dei progressi», dichiara Lorenzo De Michieli, Responsabile di Rehab Technologies Iit-Inail.

Un robot collaborativo

I risultati dei primi test clinici pubblicati sulla rivista internazionale Applied Sciences gettano le basi per future applicazioni anche su pazienti con disfunzioni motorie dovute ad ictus o a malattie neurodegenerative. Questo dispositivo medico robotico unisce le caratteristiche vincenti dei dispositivi automatizzati di nuova generazione, come l’alta intensità degli esercizi proposti e la precisione nell’acquisizione dei parametri fisici e dunque la registrazione dei miglioramenti, ad una nuova concezione di riabilitazione basata su un volume di lavoro maggiore rispetto a quello dei dispositivi tradizionali che comprende gesti funzionali realistici grazie allo specifico design. “Float” prevede infatti una colonna telescopica, punto di partenza di un braccio robotico poli-articolato, componente chiave che sostiene la parte robotica del dispositivo. La presenza di questo particolare braccio di supporto è uno dei tratti distintivi del nuovo esoscheletro, poichè consente movimenti che coinvolgono tutto il corpo, includendo gli arti inferiori e la muscolatura del tronco ed una libertà di movimento del paziente decisamente più ampia rispetto a tutti i robot riabilitativi per arto superiore già esistenti.

Facile da indossare

L’esoscheletro viene «indossato» allacciando due tutori a livello di braccio e avambraccio, attraverso i quali il moto del robot viene trasmesso al paziente. Inoltre, un corsetto ergonomico vincola il busto del paziente alla struttura. «Il percorso di riabilitazione della spalla dopo una lesione traumatica o un atto chirurgico è piuttosto lungo e impegnativo – afferma Elisa Taglione, Direttrice Sanitaria del Centro di Riabilitazione motoria Inail di Volterra – con lo sviluppo di Float abbiamo voluto realizzare un dispositivo in grado di collaborare con il paziente e il fisioterapista. Crediamo che questo approccio innovativo all’utilizzo della tecnologia robotica possa contribuire ad accelerare e ottimizzare il recupero degli schemi fisiologici di movimento e dell’efficienza dei gesti dell’arto superiore».

11 Maggio 2022
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