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4:42 pm, 11 Maggio 22 calendario

Impianti circondati, tagliati i flussi di gas attraverso l’Ucraina

Di: Redazione Metronews
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Tagliati i flussi di gas russo in transito in Ucraina. Secondo l’operatore ucraino di gasdotti Gtsou, i volumi attraverso l’ingresso di Sokhranivka sono scesi a zero e quelli attraverso Soudja dovrebbero aumentare, ma non abbastanza da compensare il calo. Ieri Gtsou aveva annunciato che la presenza delle forze russe nei pressi degli impianti di Sokhranivka e Novopskov, nella regione di Lugansk, impedisce il normale flusso di gas e aveva chiesto il trasferimento di questi volumi a un altro punto di attraversamento, a Soudja. Il calo del gas in transito in Ucraina attraverso questi punti, secondo Gtsou, potrebbe raggiungere i 16,2 milioni di metri cubi, ovvero circa il 18%, con volumi previsti in calo a circa 72 milioni di metri cubi di gas dagli 88 milioni del giorno precedente. Gazprom ha confermato all’agenzia russa Tass che i volumi sarebbero scesi a 72 milioni di metri cubi, ma ha detto che il giorno precedente erano stati consegnati 95,8 milioni di metri cubi. Secondo Gazprom l’Ucraina ha lasciato un solo punto d’ingresso per il transito del gas russo in Europa e che questo sta minando la sicurezza delle forniture di gas. I flussi di gas russo verso l’Europa attraverso l’Ucraina sono diminuiti di un quarto dopo che Kiev ha interrotto l’uso di un’importante rotta di transito.

Flussi di gas ridotti di un quarto

Gli approvvigionamenti di gas al sistema italiano sono regolari. Lo evidenziano i dati sui flussi di Snam, in base ai quali si riscontra una riduzione delle forniture da Est a Tarvisio compensata da un incremento da Nord a Passo Gries. Il sistema è bilanciato: a fronte di una domanda giornaliera nazionale stimata intorno ai 147 milioni di metri cubi, la previsione sulle immissioni è di circa 244 milioni, con 97 milioni di metri cubi destinati agli stoccaggi. Il volume di gas russo che arriva in Germania attraverso uno dei principali gasdotti che passano per l’Ucraina è diminuito del 25% da ieri: lo ha riferito l’agenzia statale tedesca per l’energia. «A causa della riduzione del transito, i volumi di gas trasportati in Germania via Ucraina (attraverso il gasdotto Megal) sono diminuiti del 25%», ha dichiarato l’agenzia sul suo sito web, assicurando tuttavia che «questi volumi (sono) attualmente compensati da flussi più consistenti, in particolare dalla Norvegia e dai Paesi Bassi».

Mosca: «Nessuna causa di forza maggiore»

Intanto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha assicurato che la Russia rimane impegnata nell’adempimento degli accordi per le forniture del suo gas, commentando la decisione Ucraina di chiudere un punto di accesso della rotta di transito del gas verso l’Europa. «La Russia ha sempre adempiuto in modo affidabile e intende continuare ad adempiere ai propri obblighi contrattuali, si è impegnata a rispettare gli obblighi contrattuali», ha dichiarato Peskov. «La parte ucraina ha annunciato alcune condizioni di forza maggiore» per motivare la decisione, ha spiegato il portavoce, «abbiamo già sentito da Gazprom che nessuna notifica e spiegazione sulla causa di forza maggiore è stata fornita». «La Russia ha a chi vendere le sue risorse energetiche e l’Occidente pagherà molto di più» per il suo approvvigionamento. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in conferenza stampa dall’Oman dove è in visita ufficiale.

11 Maggio 2022
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