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6:13 pm, 11 Maggio 22 calendario

Draghi: «La Russia non è più un Golia contro Davide»

Di: Redazione Metronews
un Golia
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«La guerra ha cambiato fisionomia, inizialmente era una guerra in cui si pensava ci fosse un Golia e un Davide, essenzialmente di difesa disperata che sembrava anche non riuscire, oggi il panorama è cambiato, si è completamente capovolto, certamente non c’è più un Golia, certamente quella che sembrava una potenza invincibile sul campo e con armi convenzionale si è dimostrata non invincibile», così il premier Mario Draghi nella sua conferenza stampa a Washington. «Il percorso negoziale è molto difficile ma il primo punto è come costruirlo – ha proseguito Draghi – non deve essere una pace imposta da altri né tantomeno dagli alleati. Il presidente ucraino Zelensky deve definire cos’è la vittoria, non noi». Lo sblocco del grano dai porti ucraini «può essere una prova di dialogo tra le parti – ha spiegato il premier – con Biden abbiamo condiviso l’esigenza di sbloccare i porti ma occorrerà la collaborazione di tutte le parti, insistere perché si crei questo tavolo di pace significa che i contatti devono essere riavviati a tutti i livelli, bisogna essere capaci non di dimenticare, perché è impossibile farlo, ma di guardare al futuro».

«Non c’è più un Golia»

«A Biden ho presentato e descritto anche l’esigenza di prendere decisioni e provvedimenti per affrontare il problema dei prezzi dell’energia – ha riferito Draghi – che è iniziato prima della guerra e poi si è acuito. La cosa fondamentale è che si è venuta ad aggravare un anno e mezzo prima della guerra. È una situazione che va affrontata insieme, l’Italia è molto attiva nel diminuire la dipendenza da gas. Ho ricordato a Biden il tema della possibilità di introdurre un tetto a prezzo del gas, ipotesi accolta con favore anche se l’amministrazione Usa sta riflettendo più su un tetto al prezzo del petrolio che del gas, si è deciso che ne riparleremo presto insieme».

Valutare uscita dal G20

Quanto alla presenza di Mosca al G20 «abbiamo parlato brevemente, ho presentato la situazione per quel che è: da un lato saremmo tutti tentati di non sederci allo stesso tavolo cui si siede Putin; dall’altro c’è il resto del mondo attorno a quel tavolo, alzarsi significa abbandonare il resto del mondo in una situazione in cui non è presente il G7. Alla luce della necessità di costruire un tavolo di pace bisogna riflettere prima di abbandonare questi consessi».

«Non vedo rischi di recessione»

Infine, a proposito del Pil italiano, il premier ha rassicurato: «Non vedo una recessione quest’anno. Abbiamo chiuso molto bene il 2021, quindi ci portiamo dietro una crescita acquisita. Gli indicatori sono al momento molto confusi», ha rilevato Draghi aggiungendo come in alcuni settori, come i servizi, «l’attività non si è indebolita, mentre nel manifatturiero sì a causa delle strozzature nelle linee d’offerta che fanno sentire il loro peso. È una situazione di grande incertezza, ma non possiamo dire che andrà peggio per tutta l’economia», ha concluso.

11 Maggio 2022
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