Roma
11:58 am, 10 Maggio 22 calendario

Maxi blitz contro la ‘Ndrangheta, cosche radicate a Roma da 7 anni

Di: Redazione Metronews
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Maxi blitz contro la ‘Ndrangheta, cosche radicate a Roma da 7 anni. «Siamo una carovana per fare la guerra». Lo afferma il boss Vincenzo Alvaro, a capo della ‘ndrina di Roma insieme con Antonio Carzo, in una frase intercettata nell’ambito dell’inchiesta che, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Roma e della Dia, ha portato a 43 arresti a Roma e nel Lazio, nei confronti di quella che è considerata la prima locale ufficiale di ‘ndrangheta nella Capitale. Oltre agli arresti, i procuratori aggiunti Michele Prestipino, Ilaria Calò e il pm Giovanni Musarò hanno disposto il sequestro di 24 società e attività tra cui bar, ristoranti e pescherie nell’area nord della Capitale, in particolare nel quartiere Primavalle.

Maxi blitz contro la ‘Ndrangheta, cosche radicate a Roma da 7 anni

Le indagini in particolare hanno evidenziato come fino all’estate del 2015 non ci fosse una Locale attiva nella Capitale. Nell’estate del 2015 poi Carzo avrebbe ricevuto dall’organo collegiale posto al vertice dell’organizzazione unitaria (Provincia e Crimine) l’autorizzazione per costituire una struttura Locale che operava nel cuore di Roma secondo le tradizioni di ‘ndrangheta: riti, linguaggi, tipologia di reati tipici della terra d’origine.  Si fondava su una diarchia  questa ‘ndrina ”locale” che operava a Roma dal 2015 dopo avere ottenuto l’investitura ufficiale dalla casa madre in Calabria.

«Noi siamo una propaggine là di sotto»

«Noi a Roma siamo una propaggine di là sotto». E’ quanto affermano alcuni indagati in un’intercettazione nell’ambito della maxi-operazione. La particolarità di questa organizzazione è che non mirava al controllo del territorio ma a investimenti e riciclaggio, in particolare nel settore commerciale e quello della ristorazione. Tra le accuse contestate a vario titolo, dai procuratori aggiunti di Roma Michele Prestipino e Ilaria Calò, alle 43 persone arrestate (38 in carcere e 5 agli arresti domiciliari), c’è l’associazione mafiosa, cessione e detenzione ai fini di spaccio di droga, estorsione aggravata e detenzione illegale di arma da fuoco, fittizia intestazione di beni, truffa ai danni dello Stato aggravata dalla finalità di agevolare la ‘ndrangheta, riciclaggio aggravato, favoreggiamento aggravato e concorso esterno in associazione mafiosa. 

Ringraziamento dal prefetto Piandetosi

“Grande apprezzamento” del prefetto di Roma Matteo Piantedosi per “l’imponente operazione di questa mattina che ha consentito di sgominare una locale di ‘ndrina operante sul territorio della Capitale”. Il prefetto ringrazia “gli uomini della Dia e delle forze dell’ordine e i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Roma che, in coordinamento con i colleghi di Reggio Calabria, hanno segnato oggi un altro importante punto nella lotta alla criminalità organizzata, ribadendo il forte impegno delle istituzioni nel contrasto alle consorterie malavitose“.  “Un pesante colpo alla criminalità organizzata oggi a Roma. Sgominata la prima ‘ndrina dentro la capitale dedita ad attività mafiose, che mirava al controllo di attività economiche in vari settori. Grazie alla Dia e Dda di Roma. Avanti così, contro le mafie, per la giustizia”. Così in un tweet il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

 

10 Maggio 2022
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