Roma
2:12 pm, 8 Maggio 22 calendario

Peste suina, vertice Ama-Comune per recintare i cassonetti

Di: Redazione Metronews
condividi

Peste suina, vertice Ama-Comune per recintare i cassonetti. Nel Lazio, contro la diffusione della peste suina, l’ordinanza di Zingaretti ha disposto da ieri una “zona infetta provvisoria”, con misure stringenti, e una “zona di attenzione”. E il Comune di Roma, insieme all’Ama dovrà mappare i cassonetti a rischio cinghiali pere provvedere a recinzioni metalliche.  Si tratta delle prime misure di regolamentazione per il contenimento della peste suina Africana sul territorio del Lazio. L’ordinanza è stata varata dopo un caso di peste suina africana scoperto nel parco dell’Insugherata a Roma. In particolare, nella “zona infetta provvisoria” si provvederà ad una sorveglianza rafforzata dei cinghiali, al campionamento e analisi di eventuali animali moribondi e carcasse ritrovate e al loro smaltimento in sicurezza. La zona sarà limitata e indicata da cartelli, ai quali dovrà provvedere il Comune di Roma. Inoltre, il provvedimento prevede, all’interno della zona, il divieto di organizzare eventi e di assembramento, inclusi i pic-nic, all’aperto nelle aree agricole e naturali. L’ordinanza raccomanda anche la disinfezione delle scarpe all’uscita dalle aree agricole e naturali.

Peste suina, vertice Ama-Comune per recintare i cassonetti

Le zone interessate dalla mappatura Ama sono quelle indicate nell’ordinanza, e in particolare il Municipio XIV, Trionfale Ottavia e Primavalle con 15 varchi critici, e il MunicipioXv (Ponte Milvio, Foro Italico, Farnesina). Qui l’Ama e il Comune dovranno capire quali sono i contenitori dei rifiuti maggiormente a rischio per provvedere a idonee recinzioni.

Costa: piano di controllo e uccisioni

Il sottosegretario Andrea Costa, delegato dal ministro della Salute Roberto Speranza ad occuparsi dell’emergenza peste suina, ha sottolineato come occorra «pensare a un piano di selezione dei cinghiali. Lavorerò perché si riapra un’attività venatoria specifica per l’abbattimento dei capi, non solo nelle zone rosse dove si è manifestata la malattia. Anzi, mi auguro che la fase d’emergenza ci consenta di affrontare e risolvere il problema della eccessiva presenza di cinghiali nel nostro Paese». Dichiarazioni che sono in netto contrasto con gli ambientalisti: «Rispetto le sensibilità di tutti – ha precisato -, bene l’anima ambientalista, ma bisogna usare il buon senso. I cinghiali vanno abbattuti, anche mettendo in campo i cacciatori».

Cinquantamila maiali a rischio

Dopo il caso di peste suina individuato nella riserva naturale dell’Insugherata  la Coldiretti lancia l’allarme per i maiali allevati nel Lazio: «Sono quasi cinquantamila i maiali allevati nel Lazio a rischio per la peste suina africana che è spesso letale per questi animali, ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani e nessun problema riguarda la carne».  «Una emergenza nazionale con l’adozione nelle zone interessate – sottolinea Coldiretti – sono state adottate misure di biosicurezza con abbattimenti cautelativi di maiali, contenimento e monitoraggio dei cinghiali presenti, vincoli al trasporto di animali, limitazione alle attività nei boschi e vincoli alle esportazioni che da gennaio 2022 ha portato alla perdita di circa 20 milioni di euro al mese di export di salumi. A preoccupare è il fatto – osserva l’organizzazione degli imprenditori agricoli – che solo a Roma e provincia si stima la presenza di 20mila cinghiali che rappresentano un veicolo pericoloso di trasmissione della malattia ed è pertanto importante l’avvenuta attivazione del monitoraggio nella zona interessata».

8 Maggio 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo