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1:57 pm, 6 Maggio 22 calendario

Orban insiste e blocca le sanzioni sul petrolio russo

Di: Redazione Metronews
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Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha nuovamente respinto con veemenza la proposta della Commissione europea di sanzioni sulle importazioni di petrolio dalla Russia. «E’ come se una bomba atomica venisse sganciata sull’economia ungherese», ha detto alla radio di Stato.

Orban, la Ue: “Parole inaccettabili”

Il pacchetto di sanzioni contro la Russia è «una bomba atomica», come ha dichiarato il premier ungherese Viktor Orban? Parole «inaccettabili» per l’Alto rappresentante per la Politica estera Ue, Josep Borrell, intervistato nel corso dello State of Union a Firenze. «Il lavoro diplomatico sulle sanzioni va avanti. Se non si trova l’accordo presto, dovrò convocare una riunione dei ministri degli Esteri, possiamo discutere di quanti anni un Paese ha bisogno per adeguarsi all’embargo ma collegarlo a qualcosa che non ha nulla a che fare con la crisi ucraina, come i fondi per altri motivi, è inaccettabile», ha affermato il capo della diplomazia europea.

Il presidente russo Vladimir Putin “ha mobilitato le sue forze armate per cancellare l’Ucraina dalla carta geografica. Noi abbiamo mobilitato il nostro potere economico unico per difendere l’Ucraina. E’ anche un nuovo capitolo nella storia dell’Unione: un nuovo modo di usare la potenza economica per contrastare quella militare. E per difendere i nostri valori europei più cari”, sottolinea la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parlando al Cercle d’Economia di Barcellona, in Catalogna, Spagna, dove ha ricevuto un premio.

La Russia applaude Orban

Il primo ministro ungherese “ha fatto un passo coraggioso per un’Europa silente, si è rifiutato di sostenere un embargo energetico, che sarebbe deleterio per l’economia del suo Paese, e le sanzioni folli contro figure religiose”. Così il vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitry Medvedev, dopo le parole di Viktor Orban. Secondo l’ex presidente ed ex premier, riporta l’agenzia Tass, “i leader più ragionevoli dei Paesi Ue potrebbero aver deciso di smettere” di seguire gli Usa.

Le sanzioni sul petrolio russo

Nella nuova proposta per l’embargo al petrolio russo la Commissione Ue lavora, con gli Stati membri, a una deroga di due anni (invece di uno come previsto inizialmente) per Ungheria e Slovacchia. Quindi per loro, che hanno minacciato di non approvare il sesto pacchetto di sanzioni, il divieto di importare greggio dalla Russia entrerà in vigore solo a fine 2024. Anche la Repubblica Ceca potrà contare su una deroga fino a giugno 2024. Per venire incontro alle proteste invece di Grecia, Malta e Cipro, la Commissione darà una deroga (a tutti i 27) di 3 mesi per il divieto di trasporto di greggio russo su navi europee (nel pacchetto iniziale il divieto sarebbe entrato in vigore il mese prossimo). Gli ambasciatori Ue si riuniranno per arrivare a un primo accordo politico. L’obiettivo è ottenere l’approvazione formale nel weekend.

6 Maggio 2022
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