Ucraina
3:21 pm, 3 Maggio 22 calendario
7 minuti di lettura lettura

Draghi: “Rivedere trattati Ue. Superbonus? Non d’accordo”

Di: Redazione Metronews
Mario Draghi
condividi

“L’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia ha rimesso in discussione la più grande conquista dell’Unione europea: la pace nel nostro continente”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento al Parlamento Europeo a Strasburgo. “Dobbiamo sostenere l’Ucraina, il suo governo e il suo popolo, come il presidente Zelensky ha chiesto e continua a chiedere di fare. In una guerra di aggressione non può esistere alcuna equivalenza tra chi invade e chi resiste”, ha aggiunto Draghi. Che chiede anche un tetto al prezzo del gas.

Rivedere i trattati

«Abbiamo bisogno di un federalismo pragmatico, che abbracci tutti gli ambiti colpiti dalle trasformazioni in corso – dall’economia, all’energia, alla sicurezza. Se ciò richiede l’inizio di un percorso che porterà alla revisione dei Trattati, lo si abbracci con coraggio e con fiducia», ha detto il premier Mario Draghi nel suo intervento al Parlamento Ue a Strasburgo.

«La solidarietà mostrata verso i rifugiati ucraini deve poi spingerci verso una gestione davvero europea anche dei migranti che arrivano da altri contesti di guerra e sfruttamento. Più in generale, è necessario definire un meccanismo europeo efficace di gestione dei flussi migratori, che superi la logica del Trattato di Dublino». «Dobbiamo rafforzare e rendere davvero efficaci gli accordi di rimpatrio, ma dobbiamo anche rafforzare i canali legali di ingresso nell’Unione Europea. In particolare, dobbiamo prestare maggiore attenzione al Mediterraneo, vista la sua collocazione strategica come ponte verso l’Africa e il Medio Oriente. Non possiamo – ha osservato il premier – guardare al Mediterraneo soltanto come un’area di confine, su cui ergere barriere. Sul Mediterraneo si affacciano molti Paesi giovani, pronti a infondere il proprio entusiasmo nel rapporto con l’Europa. Con essi, l’Unione Europea deve costruire un reale partenariato non solo economico, ma anche politico e sociale. Il Mediterraneo deve essere un polo di pace, di prosperità, di progresso», ha concluso il presidente del Consiglio.

Draghi: “Italia pronta per soluzione diplomatica”

Draghi vuole l’Ucraina nell’Unione europea insieme con Albania e Macedonia del Nord.  “L’Italia sostiene l’apertura immediata dei negoziati di adesione con l’Albania e con la Macedonia del Nord, in linea con la decisione assunta dal Consiglio Europeo nel marzo 2020” Lo ha detto Mario Draghi oggi a Strasburgo, “Vogliamo dare nuovo slancio ai negoziati con Serbia e Montenegro, e assicurare la massima attenzione alle legittime aspettative di Bosnia Erzegovina e Kosovo. Siamo favorevoli all’ingresso di tutti questi Paesi e vogliamo l’Ucraina nell’Unione Europea”. “Dobbiamo seguire il percorso d’ingresso che abbiamo disegnato, ma dobbiamo anche procedere il più speditamente possibile”, dice il premier.

“L’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia – ha ribadito Draghi – ha rimesso in discussione la più grande conquista dell’Unione Europea: la pace nel nostro continente. Una pace basata sul rispetto dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle controversie tra Stati”. “Dobbiamo sostenere l’Ucraina, il suo governo e il suo popolo, come il Presidente Zelensky ha chiesto e continua a chiedere di fare. In una guerra di aggressione non può esistere alcuna equivalenza tra chi invade e chi resiste“.

“L’Italia, come Paese fondatore dell’Unione Europea, come Paese che crede profondamente nella pace, è pronta a impegnarsi in prima linea per raggiungere una soluzione diplomatica”.

Energia: “Affrancarsi dal gas russo”

Per il gas russo la “strategia del governo è quella di affrancarsi il più rapidamente possibile e il progresso fatto in questi mesi è straordinario”. Il premier  parla di un “provvedimento molto articolato” che intende “difendere il potere di acquisto delle famiglie e la capacità produttiva delle imprese ma è molto articolato nel senso che si estende in molte aree “.

L’Italia chiede il tetto al prezzo del gas

“I Governi hanno reagito con forza per tutelare imprese e famiglie, soprattutto quelle più deboli. L’Italia, da sola, ha speso circa 30 miliardi di euro quest’anno”, ha ricordato Draghi nel suo intervento al parlamento Ue. “La gestione emergenziale di questi rincari ha molti limiti, primo fra tutti la sostenibilità per il bilancio pubblico. Il problema è sistemico e va risolto con soluzioni strutturali, che spezzino il legame tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità. Il problema del costo dell’energia sarà al centro del prossimo Consiglio Europeo. C’è bisogno di decisioni forti e immediate, a vantaggio di tutti i cittadini europei”, ha detto il premier.

“Sin dall’inizio della crisi – ha continuato Draghi – l’Italia ha chiesto di mettere un tetto europeo ai prezzi del gas importato dalla Russia. La Russia vende all’Unione Europea quasi due terzi delle sue esportazioni di gas naturale – in larga parte tramite gasdotti che non possono essere riorientati verso altri acquirenti. La nostra proposta consentirebbe di utilizzare il nostro potere negoziale per ridurre i costi esorbitanti che oggi gravano sulle nostre economie”.  “Allo stesso tempo – ha aggiunto – questa misura consentirebbe di diminuire le somme che ogni giorno inviamo al Presidente Putin, e che inevitabilmente finanziano la sua campagna militare”.

“Non siamo d’accordo su SuperBonus 110%”

“Possiamo non essere d’accordo sul Superbonus al 110%, e non siamo d’accordo sulla validità di questo provvedimento. Cito solo un esempio: i prezzi degli investimenti necessari per attuare le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché il 110% di per sé toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo“. E quindi, questo è il risultato”, ha poi detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, nelle repliche agli interventi degli eurodeputati nella plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo.

 

3 Maggio 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo