Coldiretti: «Danni per 10 milioni di euro a causa dei cinghiali»
Coldiretti Lazio denuncia la presenza sempre più invasiva dei cinghiali a Roma e nella regione: «Nel periodo della pandemia hanno provocato danni alle coltivazioni pari a 10 milioni di euro». Negli anni precedenti la cifra in tutto il Lazio era in media di 3,5 milioni di euro.
Coldiretti: «Danni per 10 milioni di euro a causa dei cinghiali»
La Coldiretti, associazione che tutela i coltivatori diretti, lancia il grido d’allarme, in seguito all’attacco di un branco di ungulati contro una donna e il suo cane in zona Medaglie D’Oro.
«I cittadini a Roma sono ostaggio dei cinghiali. La situazione è inaccettabile e ormai fuori controllo», spiega in una nota il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, che aggiunge: «I cinghiali rappresentano ormai un serio pericolo per i cittadini e anche per in nostri agricoltori, che a causa della loro proliferazione sono costretti a subire costanti invasioni nei campi che distruggono i loro raccolti».
La federazione regionale di Coldiretti stima che nel Lazio i danni alle coltivazioni per colpa dei cinghiali sono passati dai 3,5 milioni di media degli anni precedenti, ai 10 milioni nel periodo della pandemia. Solo a Roma e provincia i danni stimati in un anno ammontano a due milioni. Nell’area metropolitana vivrebbero oltre 20 mila cinghiali. Un numero destinato a crescere, che nel Lazio supera oltre i 100 mila esemplari.
In alcuni casi sono gli agricoltori hanno perso fino all’80% del raccolto. «Questa situazione ha costretto molte aziende agricole ad abbandonare coltivazioni che portavano avanti da generazioni per convertire il terreno ad altre colture. Molti ad esempio hanno abbandonato il mais, che è una delle colture più colpite e tra le preferite dei cinghiali», spiega Granieri.
«Una coltivazione, quella del mais, fondamentale soprattutto ora a causa delle ripercussioni del conflitto in Ucraina che ne hanno visto lievitare i costi. Non possiamo permetterci queste perdite», aggiunge.
Tante le aggressioni ai cittadini
Il numero delle aggressioni di cinghiali continua a crescere a Roma e provincia. A Labaro un ragazzo era rimasto chiuso per alcuni minuti nell’area cani, circondato da un branco di venti cinghiali. E poi in un supermercato a Formello, dove gli ungulati avevano rotto le buste della spesa ad una donna nel parcheggio di un supermercato.
Stessa situazione sempre a Roma nord in zona viale Cortina d’Ampezzo, dove nei mesi scorsi un cinghiale ha caricato un giovane residente, che è stato inseguito per oltre 100 metri.
Le cose non cambiano nella zona dei Castelli Romani. Al lago di Albano era stato aggredito e morso da un cinghiale anche un bambino di 11 anni, costretto a ricorrere alle cure mediche.
«C’è la totale inerzia di Roma Natura e del suo presidente, Maurizio Gubbiotti, che è evidente nella loro gestione delle aree protette a causa delle proliferazione dei cinghiali. I residenti non si sentono al sicuro al loro interno», prosegue Granieri nel sottolineare che «in tempi in cui il Paese sta puntando alla sovranità alimentare, non possiamo mettere a rischio questo percorso per la mancata gestione di un problema che esiste ed è sotto gli occhi di tutti».
Incidenti stradali in aumento
Sono poi numerosi poi i rischi per la viabilità. Secondo un’analisi di Coldiretti su dati Asaps si verifica un incidente ogni 48 ore con 16 vittime e 215 feriti. È il bilancio nell’anno dell’emergenza Covid dell’invasione di cinghiali e animali selvatici, che non si fermano più davanti a nulla, abbattendo recinzioni, guadando fiumi e attraversando strade e autostrade mettendo a rischio la vita e la sicurezza delle persone. Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81 %) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat.
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