Biden: «Pronti a rispondere a qualsiasi cosa faccia Putin»

«Siamo pronti a rispondere a qualsiasi cosa facciano». Lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, rispondendo alla Casa Bianca a una domanda sulle minacce della Russia ai Paesi occidentali per il sostegno all’Ucraina. «Non stiamo attaccando la Russia ma aiutiamo l’Ucraina a difendersi – ha aggiunto – non lasceremo che la Russia ci intimidisca o ricatti per uscire dalle sanzioni. Non permetteremo loro di usare il loro petrolio e gas per evitare conseguenze alla loro aggressione». Il presidente Usa ha poi definito «irresponsabili» i riferimenti delle autorità di Mosca alla possibilità di una guerra nucleare: «Nessuno dovrebbe fare commenti inutili sull’uso delle armi nucleari o sulla possibilità di usarle. È irresponsabile». Biden chiederà al Congresso l’autorizzazione per altri 33 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina a lungo termine, 20 dei quali per assistenza militare. La proposta ammonta a più del doppio del pacchetto iniziale da 13,6 miliardi di dollari che il Congresso ha promulgato il mese scorso.

«Pronti a rispondere a tutto»

Il presidente americano ha assicurato che «colpiremo gli oligarchi e la cleptocrazia di Putin, sequestreremo yacht e ville degli oligarchi russi. Ciò consentirà che quando i beni degli oligarchi vengono venduti, i fondi possano essere utilizzati direttamente per rimediare al danno causato dalla Russia causato all’Ucraina». Biden ha poi elogiato la stampa che sta seguendo l’invasione russa dell’Ucraina: «Il coraggio che ci vuole per rimanere in queste zone di guerra, il coraggio che ci vuole per riferire ogni singolo giorno: è rischiare la propria vita per assicurarsi che il mondo ascolti la verità». Infine il presidente Usa si è detto convinto che l’economia statunitense non entrerà in recessione, nonostante i dati governativi mostrino una contrazione del Pil nel primo trimestre del 2022. «Non sono preoccupato per una recessione», ha detto Biden, indicando il balzo della spesa dei consumatori e delle imprese, nonchè la bassa disoccupazione, a sostegno della sua tesi secondo cui l’economia è in buona forma.