Roma
7:29 pm, 22 Aprile 22 calendario
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Sette bambini colpiti da un’epatite sconosciuta

Di: Redazione Metronews
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L’epatite acuta pediatrica di natura sconosciuta che ha messo in allarme mezza Europa è arrivata anche nel nostro Paese. Al momento sarebbero sette i casi sospetti segnalati, ed uno di questi si è verificato a Prato. Si tratta di un bambino di 3 anni che ha sviluppato la patologia molto aggressiva e che, dopo un ricovero all’ospedale Meyer di Firenze, è stato trasportato all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, nel timore di doverlo sottoporre ad un trapianto di fegato poi scongiurato.

Questa forma di epatite colpisce i bambini sotto i dieci anni e in tutto il mondo si sarebbero verificati circa una centinaio di casi, di cui una settantina in Gb e 9 negli Usa. Ogni anno ci sono casi di epatiti la cui origine non è nota, tuttavia è stata la frequenza di queste segnalazioni che ha fatto scattare l’allerta. Il Ministero della Salute ha inviato una circolare informativa alle Regioni dal 14 aprile che ha elevato il livello di attenzione, in tutta Italia. Alle strutture sanitarie è stato chiesto di segnalare i casi di bambini che presentano epatite acuta, con esclusione di diagnosi di epatite da A a E. Fra i sintomi più comuni, l’ingiallimento della pelle e della sclera degli occhi, dolore nella parte alta destra dell’addome, nausea e vomito.

Un’epatite scoperta per caso

I casi segnalati in Italia, ha spiegato Gianni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute, sono ora tutti sotto esame. «Il bambino è arrivato con una crisi respiratoria e dolore all’’addome: è stato ricoverato la sera di mercoledì ed è peggiorato in modo improvviso il giovedì mattina. Non aveva sintomi riconducibili all’epatite. È dalle analisi al fegato che si è poi capito che poteva trattarsi di un caso sospetto di epatite acuta pediatrica», ha spiegato Pier Luigi Vasarri, il primario di pediatria dell’ospedale Santo Stefano di Prato che ha avuto in cura il bambino poi trasferito al Meyer e quindi al Bambin Gesù. I

l piccolo, di origine straniera, ha tre anni e vive a Prato con la famiglia. Tra gli accertamenti anche quelli per il Covid: il piccolo è risultato negativo ma aveva gli anticorpi alti. Non avendo fatto il vaccino i medici hanno dedotto che possa aver contratto il virus in precedenza. Ora il bambino è stabile e per le sue condizioni al momento è stata esclusa la necessità del trapianto di fegato.

22 Aprile 2022
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