25 aprile
1:11 pm, 22 Aprile 22 calendario
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Mattarella: “Pace sì, ma non è arrendersi alle prepotenze”

Di: Redazione Metronews
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Un invito a non arrendersi alle prepotenze e al coraggio a interrompere le ostilità. È quello lanciato oggi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Dal “nostro” 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul territorio italiano, viene un appello alla pace. Alla pace, non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità e di ritirare le forze di invasione. Il coraggio di ricostruire», ha detto Mattarella incontrando le associazioni combattentistiche d’arma al Quirinale in occasione del 25 aprile.

«La straordinaria conquista della libertà, costata sacrifici e sangue ai popoli europei – e condivisa per molti decenni – non può essere rimossa né cancellata», ha aggiunto. «Sappiamo anche che la libertà non è acquisita una volta per sempre e che, per essa, occorre sapersi impegnare senza riserve. Vale ovunque. In Europa come in Italia».

Per Mattarella si devono sopportare i sacrifici

Il presidente ha poi invitato tutti a sopportare i possibili sacrifici derivanti dall’appoggio dato all’Ucraina, assai più tollerabili rispetto ai danni di una guerra che dovesse protrarsi a lungo: «L’incendio appiccato alle regole della comunità internazionale è devastante; e destinato a propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermarlo subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini», ha detto. «La solidarietà, che va praticata nei confronti dell’Ucraina, deve essere ferma e coesa. È possibile che questo comporti alcuni sacrifici. Ma questi avrebbero portata di gran lunga inferiore rispetto a quelli che sarebbe inevitabile subire se quella deriva di aggressività bellica non venisse fermata subito».

Il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Il 25 aprile «data fondativa della nostra democrazia»

Infine il presidente ha ricordato come il 25 aprile rappresenti «la data fondativa della nostra democrazia, oltre che di ricomposizione dell’unità nazionale. Una data in cui il popolo e le Forze Alleate liberarono la nostra Patria dal giogo imposto dal nazifascismo. Un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista». Il capo dello Stato ha anche ricordato come «a pagare furono come non mai le popolazioni civili, contro le quali, in un tragico e impressionante numero di episodi sanguinosi, si scagliò la brutalità delle rappresaglie». Così come sta accadendo in Ucraina, tanto che Mattarella si è poi detto angosciato per le violenze subite dai civili. In queste settimane di conflitto in Ucraina ha concluso «abbiamo assistito – con profondo senso di angoscia – a scene di violenza su civili, anziani, donne e bambini, all’uso di armi che devastano senza discrimine, senza alcuna pietà».

22 Aprile 2022 ( modificato il 23 Aprile 2022 | 13:48 )
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