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2:30 pm, 19 Aprile 22 calendario

“Pronte bombe da tre tonnellate contro acciaieria Mariupol”

Di: Redazione Metronews
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Bombe russe da tre tonnellate sarebbero pronte contro l’acciaieria di Mariupol.

Maxi bombe contro acciaieria

“Gli occupanti vogliono radere al suolo lo stabilimento Azovstal a Mariupol, dove i nostri combattenti si stanno difendendo”, scrive sui suoi canali social il Servizio di sicurezza dell’Ucraina (Sbu), diffondendo l’intercettazione di una conversazione telefonica di un militare russo, che parla della decisione della leadership militare di Mosca di sganciare bombe da tre tonnellate su Mariupol assediata. “Gli occupanti – sottolinea lo Sbu – non si lasciano scoraggiare nemmeno dal fatto che i civili si siano rifugiati nell’impianto”.

Il leader della regione russa, Ramzan Kadyrov, ha assicurato che le forze russe conquisteranno oggi l’acciaieria Azovstal a Mariupol. Lo riferisce Reuters riportando un messaggio audio su Telegram di Kadyrov: «Oggi, con l’aiuto dell’Onnipotente, prenderemo completamente il controllo dell’Azovstal», ha affermato il leader ceceno.

La Russia: “Corridoio per chi si arrende”

La Russia ha reso noto di aver aperto un corridoio umanitario per le forze ucraine che si arrendono a Mariupol. Lo ha annunciato il colonnello generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro nazionale per il controllo difesa della Federazione russa. «Data la situazione catastrofica che si è sviluppata presso lo stabilimento metallurgico Azovstal nella città di Mariupol, e guidati anche da principi puramente umani, dalle 14:00 ora di Mosca – si legge sull’agenzia russa Ria Novosti- le forze armate russe hanno aperto un corridoio umanitario per il ritiro dei militari ucraini e dei militanti delle formazioni nazionaliste che deporranno volontariamente le armi».

Acciaieria Azovstal, ultima fortezza di resistenza

Gli ultimi difensori di Mariupol – non più di 1.500 secondo i russi, il doppio secondo fonti ucraine – rimangono asserragliati nell’acciaieria Azovstal, ultimo bastione di resistenza nella strategica città portuale, ridotta in macerie da settimane d’assedio. Mosca ha annunciato che eliminerà i superstiti, un contingente composto dai sopravvissuti della trentaseiesima brigata di fanteria marina, militi della guardia nazionale, volontari stranieri, residui di brigate motorizzate e combattenti del reggimento Azov, il famigerato battaglione nazionalista che il Cremlino evoca spesso quando si appella all’obiettivo di «denazificare» l’Ucraina.

Quello che è uno dei più grandi stabilimenti metallurgici d’Europa, copre un’area affacciata sul mare di oltre 11 chilometri quadrati, disseminata di edifici, altoforni, binari e, soprattutto, dotata di una fitta rete di cunicoli sotterranei costruita in epoca sovietica per resistere a un attacco nucleare.

Il capo del Centro di controllo della difesa nazionale della Federazione russa, il colonnello generale Mikhail Mizintsev, ha riferito sabato scorso che i difensori di Mariupol sono rimasti senza cibo e acqua e solo l’opposizione delle autorità di Kiev ha impedito loro la resa. E’ però un’affermazione impossibile da verificare e al momento non è chiaro quanto i combattenti ucraini possano andare avanti prima di cedere alla fame e alla sete. Il reggimento Azov ha infatti preparato da tempo la difesa dell’acciaieria che lo stesso Andriy Biletsky, fondatore della formazione nazionalista, definì «la fortezza di Azov». E’ quindi possibile che lo sterminato complesso ospiti risorse che consentano, per ora, agli assediati di continuare a resistere. Quel che è certo è che non c’è alcuna via di fuga e che sarebbe impossibile, al momento, per le forze ucraine intervenire e spezzare l’assedio.

19 Aprile 2022
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