Ucraina
3:34 pm, 16 Aprile 22 calendario

Forze speciali Gb addestrano truppe ucraine

Di: Redazione Metronews
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UCRAINA Le forze speciali britanniche addestrano le truppe ucraine a Kiev. A rivelarlo uno scoop del Times di Londra. Da domani porti italiani chiusi alle navi russe. Un’ordinanza di Putin prevede multe e arresto per chi paragona l’Unione Sovietica alla Germania nazista. E non è tutto.

Mosca contro Israele

Mosca attacca il ministro degli Esteri israeliano, Yair Lapid, per aver difeso il voto dello Stato ebraico a favore della sospensione della Russia dal Consiglio dei Diritti Umani all’Onu, definendolo la sua dichiarazione «spiacevole» e «anti-russa». Si tratta da parte di Israele di «un tentativo mal camuffato di sfruttare la situazione in Ucraina per distrarre l’attenzione della comunità internazionale da uno dei più antichi conflitti irrisolti: quello israelo-palestinese», sottolinea il ministero degli Esteri russo.

Fin dall’inizio del conflitto, Israele ha tentato di presentarsi come mediatore in nome dei buoni rapporti che intrattiene sia con la Russia che con l’Ucraina, forte anche delle ampie comunità ebraiche che vivono in entrambi i Paesi. A pesare anche le questioni di sicurezza: con il Cremlino, lo Stato ebraico ha un coordinamento in Siria, dove le forze israeliane compiono raid aerei regolarmente, avvertendo Mosca in modo da non incorrere in incidenti con le forze russe presenti nel Paese vicino.

Le forze speciali britanniche addestrano le truppe ucraine

Per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa, gli ufficiali di due battaglioni di stanza a Kiev e intorno alla capitale ucraina hanno detto al Times di Londra di aver ricevuto l’addestramento militare dai soldati britannici nelle ultime due settimane. Il capitano Yuriy Myronenko, il cui battaglione si trova a Obolon, a nord di Kiev, ha spiegato che i soldati delle forze speciali erano venuti per istruire le nuove reclute sull’uso dei Nlaw, i missili anticarro forniti dal Regno Unito. Il ministero della Difesa di Londra non ha confermato le notizie.

Le forze russe attaccano ancora

Anche oggi le sirene d’allarme antiaeree sono suonate più volte in diverse zone dell’Ucraina. Esplosioni nel distretto di Darnytskyi a Kiev, mentre, secondo il portavoce del ministero della difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk,  “la situazione a Mariupol è difficile e dura. I combattimenti sono in corso anche questa mattina”. La città sembra resistere. Bombardamenti anche su Mykolaiv – dove non ci sarebbero state vittime e su Charkiv, dove ieri oltre 50 civili sono rimasti feriti e nove uccise.

Di contro, l’amministrazione militare regionale di Zaporizhya, rende noto che tre carri armati e tre veicoli corazzati da combattimento russo sono stati distrutti dalle forze armate ucraine insieme a tre unità di veicoli e a un drone. Quindici militari russi sono rimasti feriti.

Kiev accusa Mosca di tener prigionieri mille civili

«Oltre un migliaio di civili sono stati catturati dai russi, dei quali più di 500 sono donne – sottolinea la vice premier, Iryba Vereshchuk, aggiungendo che Kiev «non scambierà i militari per i civili, dal momento che è proibito dalla Convenzione di Ginevra». L’Ucraina chiede «il rilascio senza condizioni dei civili», ha dichiarato la Vereshchuk. La metà dei prigionieri sarebbero donne.

L’ordinanza di Putin per chi paragona la Russia alla Germania nazista

Il presidente russo Putin ha firmato un’ordinanza che prevede fino a 2 mila rubli o 15 giorni di arresto per le persone fisiche e fino a 50 mila rubli per quelle giuridiche “colpevoli” di paragonare l’Unione Sovietica alla Germania nazista.

Porti italiani chiusi alle navi russe

A prevederlo una circolare del Comando generale delle Capitanerie di porto, recependo il regolamento Ue dell’8 aprile sulle misure restrittive nei confronti della Russia. Nel quale, ricorda la circolare, «è stato inserito l’articolo 3 sexies bis che vieta l’accesso ai porti nazionali alle navi di bandiera Russa, dopo il 16 aprile 2022; tale misura si applica anche nei confronti delle navi che abbiano cambiato la propria bandiera, da russa a qualsiasi altra nazionalità, dopo il 24 febbraio 2022».

Le navi russe attualmente ancorate nei porti italiani «alla luce dei chiarimenti ricevuti dalla Commissione Europea, potranno permanere in porto fino al completamento delle proprie attività commerciali, momento in cui dovranno lasciare lo stesso».

Il divieto non si applica «nel caso di una nave che necessita di assistenza alla ricerca di riparo, di uno scalo di emergenza in un porto per motivi di sicurezza marittima, o per salvare vite in mare».

Inoltre le autorità competenti possono autorizzare una nave ad accedere a un porto, «alle condizioni che ritengono appropriate», se questo è necessario per «l’acquisto, l’importazione o il trasporto nell’Unione di gas naturale e petrolio, compresi i prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, titanio, alluminio, rame, nichel, palladio, minerali di ferro, nonché taluni prodotti chimici e ferrosi elencati», e anche «l’acquisto, l’importazione o il trasporto di prodotti farmaceutici, medici, agricoli e alimentari, compreso il frumento e i fertilizzanti la cui importazione, il cui acquisto e il cui trasporto sono consentiti ai sensi della presente decisione», e ancora «scopi umanitari», «il trasporto di combustibile nucleare e altri beni strettamente necessari al funzionamento delle capacità nucleari civili» oppure «l’acquisto, l’importazione o il trasporto nell’Unione di carbone e altri combustibili fossili solidi».

Riapre l’ambasciata italiana a Kiev

Intanto, l’ambasciatore Pier Francesco Zazo è a Kiev e l’ambasciata italiana sarà operativa da lunedì. «La riapertura è un momento di speranza ad oltre cinquanta giorni di distanza dall’inizio del conflitto», ha detto. «Come evidenziato dal ministro degli Esteri Di Maio, la riapertura della nostra sede è un gesto simbolico ma che queste Autorità apprezzano molto – ha dichiarato ancora Zazo. «Oggi ci sentiamo ancora più vicini al Governo e al popolo ucraino e continueremo ad assistere al meglio i nostri connazionali.»

I rifugiati ucraini in Italia

Secondo l’UNHCR, gli sfollati interni sono 7,1 milioni e le persone ancora bloccate nelle aree colpite dai combattimenti sono circa 13 milioni. I profughi che hanno scelto l’Italia come destinazione sono finora 94.800.

I volontari e la ricostruzione dell’Ucraina

In questo clima, non mancano i volontari di soccorso per la popolazione ucraina: oltre 10 mila si sono registrati sul sito web del Servizio per l’emergenza nazionale ucraino per ricostruire il Paese. Attualmente lavorano nella regione di Kiev, in particolare laddove il territorio è stato sminato. Si tratta di interventi di ricognizione, pulizia delle strade, smantellamento di detriti.

E l’uomo più ricco di Ucraina, Rinat Akhmetov, ha promesso di ricostruire la città assediata dalle forze russe che ne rivendicano il controllo e da quasi due mesi sottoposta a pesanti bombardamenti. Akhmetov ha visto il suo impero ridursi drasticamente dopo il 2014 con la perdita della Crimea e la guerra in Donbass, passando da 15,4 miliardi di dollari a 3,9.

 

16 Aprile 2022
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