Israele, scontri alla Spianata delle moschee
Macerie davanti alla moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, dopo gli scontri all’alba di questa mattina tra polizia israeliana e alcuni palestinesi sulla Spianata delle Moschee. Tra questi ultimi si segnalano almeno una settantina feriti. La polizia israeliana sarebbe entrata nell’area poco dopo le preghiere mattutine per fermare una manifestazione di fedeli islamici che festeggiano oggi il secondo venerdì di Ramadan. Le forze di sicurezza sono state quindi attaccate lanciando sassi, innescando successivi scontri.
Il premier israeliano Naftali Bennett ha parlato della situazione tesa nel paese dopo l’ondata di attentati e gli scontri di venerdì mattina alla Spianata delle Moschee tra dimostranti palestinesi e polizia, con diversi arresti. “Stiamo lavorando per calmare la situazione ma siamo pronti ad ogni scenario”, ha detto il primo ministro. Secondo la Mezzaluna Rossa ci sono 150 feriti circa tra cui 8 agenti. I poliziotti sono intervenuti all’interno della moschea dopo il lancio di pietre nel sottostante Muro del Pianto.
La moschea di al Aqsa terzo luogo più sacro dell’Islam
La moschea di al Aqsa è il terzo luogo più sacro per l’Islam dopo Medina e la Mecca, perché costruita nel luogo da cui – secondo il Corano – il profeta Maometto fu trasportato durante il cosiddetto miracoloso «viaggio notturno» attraverso l’aldilà fino ad incontrare Allah e ricevere da lui gli insegnamenti del Corano. Si trova sulla cosiddetta “Spianata delle moschee”, luogo religioso tra i più contesi al mondo e in cui per questo gli scontri tra israeliani e palestinesi sono frequenti.
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