Milano
10:00 pm, 12 Aprile 22 calendario

Inchiesta su gestione Covid in Lombardia, la maggioranza si assolve

Di: Redazione Metronews
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Dopo 40 sedute e l’audizione di 66 soggetti il lavoro della Commissione d’inchiesta sulla prima fase dell’emergenza Covid 19  il Consiglio regionale ha approvato con 43 voti a favore e 21 contrari l’ordine del giorno firmato dai capigruppo di maggioranza (primo firmatario Roberto Anelli, Lega) nel quale si sottolinea che la Commissione d’inchiesta  “ha svolto il suo mandato con professionalità, scrupolo e zelo istituzionale” e si approva la relazione conclusiva di maggioranza che sostanzialmente assolve le responsabilità della Regione in un’emergenza che finora in Lombardia ha provocato finora 39mila morti. .
Sono stati invece respinti  tutti gli ordini dell’opposizione che tra le altre cose chiedevano di mettere ai voti anche la relazione di minoranza.

Proteste in aula

La giornata era iniziata con la protesta per l’assenza  del Presidente Fontana (in congedo per impegni istituzionali nella mattinata e in aula nel pomeriggio).  Alcuni consiglieri di minoranza hanno occupato i banchi riservati in aula agli esponenti dell’esecutivo lombardo. Un consigliere è stato espulso e la seduta è stata sospesa.

Durante il dibattito  sono intervenuti consiglieri di tutti i gruppi, compreso il presidente della Commissione d’inchiesta Gianantonio Girelli (Pd). In riferimento alle informazioni e ai dati raccolti, le conclusioni della relazione (suddivise in 12 paragrafi) rilevano che «Regione Lombardia ha operato attivamente, instancabilmente e con ogni mezzo a propria disposizione per contrastare il deflagrare di un evento sconosciuto e inatteso» e che, pur attenendosi alle disposizioni nazionali, la stessa Regione ha dovuto fare i conti con una «mancanza di informazioni scientifiche e di indicazioni operative dal parte dello Stato», aspetto che «ha causato un grave ritardo nell’attivazione della macchina organizzativa». «Ciononostante – chiosa il documento- Regione non ha risparmiato gli sforzi e in taluni casi ha anticipato le disposizioni nazionali con l’unico scopo di offrire a tutti i cittadini -nessuno escluso- le cure di cui avevano bisogno».

Le difficoltà dell’inchiesta per le opposizioni

Da parte delle opposizioni si è invece sottolineato la «resistenza della politica a credere nella gravità dei fatti», un atteggiamento che ha riguardato Oms, governi nazionali e regionali e molte articolazioni politiche, con l’aggravante che «in Lombardia alcuni problemi strutturali interni alla gestione sanitaria esistevano già prima di questa pandemia: il Covid li ha soltanto enfatizzati». Infine nella relazione di minoranza si evidenzia in negativo «la scelta di non coinvolgere le opposizioni né riguardo la conoscenza dei dati né riguardo le scelte da prendere».  La commissione d’inchiesta sul Covid, sostengono le forze di opposizione che hanno firmato la relazione di minoranza , «ha incontrato un muro da parte della maggioranza, ma ha comunque potuto completare un lavoro che ha permesso di mettere in luce problemi evidenti nella sanità regionale, soprattutto territoriale, e nella linea di comando di quei mesi».  I gruppi avevano segnalato come il presidente Fontana si fosse presentato una volta sola e per pochissimo tempo in ausidione e che non sono stati forniti i verbali del Cts (comitato tecnico scientifico) regionale.

12 Aprile 2022
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