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2:32 pm, 10 Aprile 22 calendario

Si apre la Borsa del turismo, Garavaglia: «È l’anno della ripartenza»

Di: Redazione Metronews
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Si apre la Borsa del turismo. «È l’anno della ripartenza», dice il ministro del turismo Massimo Garavaglia inaugurando la Bit, Borsa internazionale del turismo, che torna in presenza a Fiera Milano City fino al 12 aprile con quasi 900 espositori da tutto il mondo. «Questo è l’anno della ripartenza, questa fiera in presenza dimostra che si può guardare al futuro con serenità, assieme alle Regioni e agli Enti locali si fa squadra», spiega il ministro al taglio del nastro. «La cosa più importante ora – dice Garavaglia – è mandare un messaggio di serenità, gli operatori sono pronti ad accogliere i turisti nel nostro Paese e a mandare gli italiani all’estero. Abbiamo solo voglia di ripartire, tutti quanti». Sull’estate il ministro Garavaglia è positivo: «Da maggio per quanto riguarda il Covid abbiamo le stesso regole degli altri Paesi e si gioca alla pari. L’Italia giocherà la propria partita alla grande. E l’estate andrà molto bene».

Si apre la Borsa del turismo, Garavaglia: «È l’anno della ripartenza»

Oggi la fiera è aperta anche al pubblico dei viaggiatori, mentre domani e martedì saranno riservati agli operatori. In totale sono più di 1.000 gli espositori (15% dall’estero da 35 paesi) che, a Bit 2022 possono contare per gli incontri di business sulla presenza in fiera delle più importanti realtà distributive italiane. A Milano ci sono operatori da 47 Paesi da Europa (36%) e Nord America (16%), oltre che da Centro e Sud America, Medio Oriente e Africa. Tra i Paesi top per provenienza, Stati Uniti, Brasile, Emirati Arabi, Argentina, Germania, Paesi Bassi, Spagna. 

Turismo slow e sostenibile

L’edizione post-pandemia della Borsa del turismo punta alla scoperta del Belpaese e di luoghi magici in giro per il mondo. Un modo di viaggiare più consapevole, responsabile e sostenibile, che si prende i suoi tempi per scoprire anche la cultura e le tradizioni locali oltre alla bellezza dei luoghi. In una parola, il turismo ‘slow’. Secondo i dati del Centro studi turistici di Firenze e di Terre di Mezzo, lo slow tourist cerca soprattutto esperienze autentiche, da vivere in sicurezza e tranquillità, come risposta al post-pandemia e agli scenari internazionali. Basti pensare che in Italia crescono di oltre il 27% gli appassionati dei cammini, non solo religiosi. Se la motivazione è spirituale per il 25%, il 52% vuole fare trekking mentre il 50% ama stare nella natura e il 46% intende scoprire il territorio.

In Italia 55 luoghi nella World Heritage list

In questo quadro si inserisce la riscoperta dei borghi. Pre-pandemia, negli oltre 5.500 borghi italiani si contavano circa 22,8 milioni di arrivi e 95,3 milioni di presenze, tra italiani e stranieri. Nel decennio scorso gli arrivi nei borghi italiani sono cresciuti del 22,3% e le presenze sono aumentate del 10%, grazie in particolare al significativo aumento dei viaggiatori stranieri. Tra arte, tradizione, enogastronomia e relax i borghi italiani sono attrattivi non solo per la loro bellezza, ma anche perché valorizzano patrimoni d’arte, storia, cultura e natura spesso poco noti, offrendo un’accoglienza di qualità. Nel mondo esistono complessivamente 213 siti naturali e 869 siti culturali registrati dalla World Heritage List, che li designa in base a severi criteri culturali e naturali. E nessuno ne ha tanti quanto l’Italia: 55.

 

 

10 Aprile 2022
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