Milano
5:26 pm, 7 Aprile 22 calendario
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Le mani della ‘Ndrangheta sui locali di Milano

Di: Redazione Metronews
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Mafia, ma soprattutto ‘Ndrangheta mirano a mettere le mani sui locali del centro di Milano. E lo fanno attraverso l’usura. È l’allarme lanciato dalla Procuratore Distrettuale Aggiunto, Alessandra Dolci, coordinatore della DDA di Milano, in occasione della relazione semestrale della DDA. Una relazione resa nota proprio nel giorno in cui è stato nominato il nuovo capo della procura di Milano, Marcello Viola, già procuratore generale di Firenze, che ha prevalso sul procuratore di Bologna, Giuseppe Amato e il procuratore aggiunto di Milano, Maurizio Romanelli.

Per gli investigatori, pandemia e crisi economica hanno fatto registrare un boom di “prestiti a tassi di usura” agli imprenditori, restii a denunciare. Soldi che poi vengono recuperati “con modalità estorsive”. Oltretutto, quei soldi dati in prestito vengono mascherati tramite “false fatturazioni emesse da società di copertura. In tal modo i ricavi vengono contabilizzati all’interno dei bilanci societari andando a costituire un patrimonio apparentemente lecito”. Lo schema, orami divenuto un classico, si conclude con l’organizzazione mafiosa che richiede all’imprenditore insolvente “quote societarie o dell’intera impresa”. Altro aspetto preoccupante è il rischio di infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali mediante il tentativo di accaparramento delle commesse pubbliche ovvero con la gestione diretta o indiretta di imprese operanti in settori economici più attrattivi o maggiormente esposte al rischio di default a causa della pandemia”. Tanto che per il Questore di Milano, Giuseppe Petronzi, “oramai il legame identitario tra i fenomeni criminali e l’economia nel Nord Italia è così forte da poter affermare che il concetto di ‘mafia imprenditrice’ ha preso il sopravvento su qualsiasi visione militare di penetrazione del territorio”.

Circa la ‘Ndrangheta, le locali (i clan distaccati dalla Calabria) presenti in regione sono 25, divisi nelle province di Milano (Milano, Bollate, Bresso, Cormano, Corsico, Pioltello, Rho, Solaro e Legnano), Como (Erba, Canzo-Asso, Mariano Comense, Appiano Gentile, Senna Comasco, Fino Mornasco – Cermenate), Monza-Brianza (Monza, Desio, Seregno, Lentate sul Seveso, Limbiate), Lecco (Lecco e Calolziocorte), Brescia (Lumezzane), Pavia (Pavia e Voghera) e Varese (Lonate Pozzolo).

Passando agli stupefacenti, il mercato dell’eroina è saldamente nelle mani delle organizzazioni formate da nordafricani. Il centro dello spaccio si è spostato dal bosco di Rogoredo alla ferrovia tra la stazione di Milano Rogoredo e quella di San Donato Milanese (MI). Per quanto riguarda la cocaina, invece, a Milano il traffico è controllato dai peruviani, che ricoprono una posizione di assoluto rilievo nell’importazione. Nel resto della regione, invece, è in mano alle bande albanesi.

7 Aprile 2022
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