Teatro Milano
12:05 pm, 5 Aprile 22 calendario

Elfo Puccini, di scena Echi di Fondo tra Raffaello e Narciso

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Dal 5 al 10 aprile nella Sala Bausch del Teatro Elfo Puccini sarà di scena la compagnia Echi di Fondo con due spettacoli: in forma di lettura scenica ci sarà la novità  Ghita – Storia della Fornarina e Narciso, uno spettacolo in prima nazionale, destinato al pubblico più giovane ma non solo. Poi la compagnia sarà nuovamente in scena sempre all’Elfo Puccini dal 10 a al 15 maggio con Sono solo nella stanza accanto, un racconto sull’adolescenza che ha colpito ed emozionato il pubblico al debutto.

La novità Ghita – Storia della Fornarina

La lettura scenica si svolgerà dal 5 all’8 aprile, alle 19,30. Diretto da Giacomo Ferraù, su drammaturgia di Simone Faloppa, Giulia Viana e con il contributo dello stesso Ferraù e della protagonista, Giulia Bellucci, lo spettacolo di Echi di Fondo racconta la storia della Fornarina, ovvero di Margherita Luti.

La notte tra il 6 ed il 7 Aprile di 500 anni fa, il mondo perdeva il divino pittore Raffaello Santi.
Era un Venerdì Santo. Forse questa somiglianza con la morte di Gesù Cristo, forse la sua sepoltura nel Pantheon, unitamente al mondo artistico perfetto e sterminato che l’Urbinate ha regalato a tutte le generazioni successive, forse tutte queste cose insieme, hanno conferito al Pittore un’aura leggendaria simile a quella di una divinità. Accanto a lui, però, non vi è traccia di quella che, nella sua biografia o forse nella realtà, è stato il più grande amore: Margherita Luti, nota al grande pubblico come la Fornarina. Sarà proprio lei, la sua storia, a regalarci uno sguardo più “umano” del divino pittore.

Ghita racconta un Raffaello inedito, umano, preda delle passioni, diviso, combattuto tra la carnalità dell’incontro amoroso e la sacralità più assoluta dell’arte. Il Dio mortale (come lo appellava Giorgio Vasari) visto attraverso gli occhi di Margherita Luti, l’ultima amante e sicuramente la più famosa: La Fornarina.

Ciò che Echi di Fondo porta in scena è una Ghita che racconta di un amore assoluto e potentissimo. Amore e morte insieme. Un sentimento universale mai completamente risolto, una perdita che non è lecito piangere, se non nel silenzio di un convento. Le lacrime agli occhi di Ghita, di fronte alla tomba del proprio amore scomparso appena 37enne. L’urlo di dolore che le lacera le viscere, quando vede che accanto al nome del suo amore, hanno inciso nella pietra il nome di una donna che non ha mai amato; e non il suo.   La corsa di Ghita attraverso la città, derisa ed allontanata da tutti, preda della rabbia ed accecata del dolore. La sua scelta di chiudere il mondo fuori dalla porta del convento, o forse di chiudere sé lontano dal mondo. In ogni caso, la scelta di galleggiare nel bianco, per dimenticare i colori troppo accesi di un amore finito. Il convento dove lentamente, anno dopo anno, Ghita si spegne. Con i lunghi capelli bianchi che le scendono sulle spalle. Bianchi come la farina del forno in cui è cresciuta.

Narciso, la prima nazionale di Echi Di Fondo

Lo spettacolo, di Giacomo Ferraù – che ne cura anche la regia – e di Giulia Viana sarà di scena all’Elfo Puccini (https://www.elfo.org/) il 9 aprile (alle 19.30) e il 10 aprile (alle 17).

Al centro della rappresentazione c’è il mito di Narciso indagato alla luce del tema del pericolo dell’isolamento dovuto alla dipendenza dal gioco online e dai mezzi di comunicazione in generale, tendenza che non solo genera frustrazione, depressione ed apatia, ma mette anche seriamente in pericolo le nuove generazioni che non percepiscono i rischi che si celano dietro lo schermo e il livello di dipendenza in cui si rischia di cadere.

Narciso smette di interessarsi agli altri perché specchiandosi nel riflesso dell’acqua rivede un’altra creatura che lo attira più di qualsiasi forma umana, e questo amore lo porterà ad affondare sprofondando in esso. Lo specchio d’acqua per noi è lo schermo in cui il nostro spettatore potenzialmente rischia di isolarsi, attirato dal gioco online, dal gioco con un altro sé stesso, allontanando il contatto diretto fatto di relazioni umane. Proprio dietro questo specchio d’acqua, apparentemente tranquillo, si cela un vortice chiamato dipendenza.

 

5 Aprile 2022
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