Draghi a Torino, patto da 1,1 miliardi di euro
Il premier Mario Draghi ha fatto tappa a Torino, dove ha firmato il Patto per la città. Un piano di investimenti pari a 1,1 miliardi di euro.
Il Patto di Torino mira a dare soluzione in modo strutturale alle criticità anche in termini finanziari della città e per questo «la città riceverà un contributo 1,120 miliardi distribuiti in 20 anni». Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, intervenendo in occasione della cerimonia per la firma del Patto.
Draghi a Torino, Patto per la città da 11 miliardi di euro
«Il Patto che firmiamo oggi rappresenta un impegno che il governo assume con la città, a cui destiniamo circa 1,1 miliardi di euro, e che il Comune prende di fronte ai cittadini, con l’obiettivo di risanare le proprie finanze e investire con attenzione, ambizione, lungimiranza». È uno dei passaggi dell’intervento del presidente del Consiglio in occasione della cerimonia per la firma del “Patto per Torino”.
«La cerimonia di oggi è un’occasione per pensare insieme il futuro di Torino, perché risponda con inventiva e coraggio alle trasformazioni del nostro tempo, come ha saputo fare in passato», ha spiegato Draghi.
Il saluto ai torinesi e l’omaggio a Olivetti
«Voi torinesi, in particolare i più giovani, avete mostrato di saper reinventare la vostra città in una direzione più solidale, più sostenibile. Di voler lavorare in industrie innovative dove “domina il progresso, dove si fa luce la bellezza”, come diceva Adriano Olivetti». Questo uno dei passaggi dell’intervento del presidente del Consiglio.
«A voi torinesi, rivolgo un appello: continuate a unire le vostre intelligenze e a dedicare il vostro entusiasmo a questi obiettivi. I prossimi anni devono segnare l’inizio di una nuova sperimentazione. Per Torino, e per tutta l’Italia».
Automotive
Per l’automotive, «una delle filiere più complesse e strategiche per l’Italia, con legami profondi con la città di Torino, investiamo 8,7 miliardi fino al 2030 per aiutare le aziende del settore nella transizione ecologica», ha annunciato Draghi.
Con questo stanziamento «vogliamo aumentare la domanda e sostenere l’offerta, puntando sulla ricerca e incentivando la creazione delle competenze necessarie», ha aggiunto.
Asili nido e scuole per l’infanzia
«Al Piemonte destiniamo 128 milioni per la costruzione di asili nido e 33 milioni per le scuole per l’infanzia». Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo in occasione della cerimonia per la firma del Patto per Torino.
«Stanziamo 43 milioni per le scuole innovative, che mettono al centro la sostenibilità e la qualità architettonica degli edifici» ha aggiunto il presidente ricordando anche che “potenziamo le infrastrutture sportive, mettiamo in sicurezza gli edifici scolastici, costruiamo e riqualifichiamo le mense.
«Infine investiamo nella medicina territoriale per fornire una maggiore copertura e un’assistenza più mirata, essenziali in un territorio montuoso come quello piemontese».
La cura del Po nel Pnrr
«Vedere il Po scarseggiare d’acqua è un colpo alla nostra storia», ha affermato il presidente del Consiglio. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, «interveniamo per riattivare i processi naturali e favorire il recupero della biodiversità in tutta l’area del Po, lungo tutto il suo corso: un progetto importante, a cui destiniamo 360 milioni», ha aggiunto Draghi, ricordando che «altri 145 milioni andranno al Piemonte per tutelare ulteriormente le risorse idriche».
Il sindaco Lo Russo
Il Patto per Torino rappresenta «un’opportunità per dare compimento ai due pilastri della strategia di questa amministrazione: ripresa economica e ricucitura sociale». Lo ha detto il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. «Dobbiamo arrivare ad una nuova fase di crescita e sviluppo, anche perché non possiamo sprecare questa grande opportunità», ha rimarcato il sindaco.
«Oggi Torino è a un bivio storico: una visione nostalgica di ciò che è stata o il rilancio del futuro. La città guarda al domani con fiducia e speranza», ha aggiunto il sindaco ricordando le ansie vissute durante la pandemia in un territorio «già provato».
«Vogliamo creare le condizioni migliori per rilanciare l’economia, dare impulso alla produttività, semplificare la burocrazia, potenziare le infrastrutture», ha concluso.
Le contestazioni
Non sono mancate le contestazioni al premier Draghi, come già accaduto in occasione della firma del Patto in altre città. Alcune decine di no green pass si sono ritrovate davanti alle transenne in piazza Palazzo di Città urlando «Vergogna» davanti ad un imponente schieramento di Forze dell’ordine in tenuta antisommossa.
Anche i tassisti torinesi hanno contestato il Presidente del consiglio. La categoria chiede «lo stralcio dell’articolo 8 inserito nel Ddl Concorrenza e l’approvazione dei decreti attuativi della legge 12/19 », si legge in una nota stampa diffusa dai tassisti.
«Non capiamo il motivo di proporre una delega in bianco al governo che potrebbe agevolare i colossi economici proprietari di applicazioni che non contribuiscono in alcun modo allo sviluppo del paese, eludendo il doveroso pagamento delle tasse in Italia», hanno spiegato.
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