L’Ue valuta l’embargo a carbone e petrolio: «È un’opzione»
L’Ue valuta l’embargo a carbone e petrolio: «È un’opzione». La guerra in Ucraina entra nel quarantunesimo giorno e l’Europa è concentrata su nuove sanzioni per punire i presunti crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina. Tra i Paesi membri dell’Ue «le discussioni sono in corso» su un nuovo pacchetto (il quinto) che approderà domani, mercoledì 6 aprile, sul tavolo degli ambasciatori Ue a Berlino. L’Italia annuncia che non porrà veti, mentre Germania e Austria frenano sullo stop a Gazprom. «Non è possibile tagliare le forniture di gas russo», dice il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner. Berlino sempre più propensa a dire sì allo stop sul carbone: la Germania «considererà di sostenere l’embargo Ue» sulla materia prima, ha detto lo stesso Lindner a margine della riunione dell’Ecofin in Lussemburgo.
Dombrovskis, embargo carbone e petrolio un’opzione
«Le ultime atrocità hanno scioccato il mondo, non dimenticheremo. Abbiamo organizzato una squadra investigativa congiunta con l’Ucraina e stiamo finalizzando il quinto pacchetto di sanzioni» ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, al termine della riunione dell’Ecofin.
Colpire l’import di petrolio e carbone «per quanto riguarda la Commissione è certamente un’opzione, ma dobbiamo trovare un consenso tra gli Stati membri» dice Dombrovskis. «Le discussioni continueranno anche oggi – aggiunge – potrebbero essere anche sul versante commerciale, ma è importante proporre un pacchetto di sanzioni credibile, alla luce delle atrocità che l’esercito russo sta commettendo in Ucraina», conclude.
Gli Usa: stop ai fondi russi in dollari
Sul versante finanziario, gli Usa infliggono un altro colpo a Mosca. Il Tesoro statunitense non consentirà alla Russia di usare i suoi fondi in dollari presso le banche americane per pagare i bond. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, citando alcune fonti.
Corrono i prezzi del petrolio
Intanto hanno ripreso a correre i prezzi del petrolio sulle aspettative che gli Stati Uniti e l’Europa stiano per dare il via a nuove sanzioni per punire la Russia su presunti crimini di guerra in Ucraina: aumentano le preoccupazioni di un’offerta globale più stretta, mentre sono in stallo i colloqui nucleare dell’Iran con le potenze mondiali. Il greggio Brent sale dello 0,92% e passa di mano a 108,52 dollari mentre il WTI guadagna lo 0,88% a 104,19 dollari al barile.
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