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4:56 pm, 1 Aprile 22 calendario

Presidi contro pasticcio del ritorno a scuola dei prof No Vax

Di: Redazione Metronews
dirigenti pasticcio
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Presidi contro il pasticcio. «Siamo davanti all’ennesimo pasticcio normativo, il nuovo decreto legge sull’emergenza Covid crea sempre più caos nelle scuole». Lo denuncia DirigentiScuola, sindacato dei presidi che punta il dito contro la regola secondo la quale i docenti No Vax tornano a scuola ma non a insegnare. «Considerato che per l’accesso ai luoghi di lavoro si è comunque tenuti ad esibire, fino al 30 aprile il Green Pass base – si chiede il presidente Attilio Fratta – cosa succede nei confronti del personale scolastico che, riammesso in servizio anche se non vaccinato – con lo svolgimento, nel caso di personale docente ed educativo, di funzioni che non implichino contatto con gli alunni – rifiutasse di sottoporsi a tampone? E inoltre: quale orario di servizio andrebbe applicato?».

Contro il pasticcio

«Non possono a nostro avviso imporsi le 36 ore settimanali previste solo per i docenti – sottolinea il presidente – questo perché i No Vax ricoprirebbero ruoli amministrativi e svolgerebbero mansioni compatibili con la loro preparazione professionale e stato di salute». Poi sulla possibile mancata esibizione dell’esito del tampone, Dirigentiscuola evidenza un vulnus normativo. «Se il docente No Vax nega l’esibizione del referto, secondo la legge bisogna sospenderlo dal servizio e dallo stipendio fino a quando non provvederà a mettersi in regola. Invece, come è già stato chiarito dal ministero non si applica la generale normativa delle sanzioni disciplinari: dunque, niente avvio del procedimento disciplinare che si concluda o meno con il licenziamento per assenza ingiustificata».

Indicazioni fuorvianti

«C’è da augurarsi – conclude il presidente Fratta – che non si ripeta quanto già verificatosi nelle Marche, allorquando un dirigente, socio Dirigentiscuola, si è trovato a dover scegliere se applicare la normativa o se attenersi alle indicazioni fuorvianti e giuridicamente discutibili del ministero, subendo un procedimento disciplinare sebbene conclusosi con l’archiviazione. L’Amministrazione deve porre un freno a queste interpretazioni fantasiose che non trovano riscontro alcuno nella normativa e che, soprattutto, espongono i dirigenti ad un’eventuale soccombenza nelle aule dei tribunali. Bisogna che ai piani alti ci si assuma la responsabilità di ufficializzare posizioni chiare e che, soprattutto, abbiano un solido fondamento giuridico».

1 Aprile 2022
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