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4:41 pm, 31 Marzo 22 calendario
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Stellantis: «Non chiuderemo le fabbriche italiane»

Di: Redazione Metronews
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«L’Italia è centrale per il nostro piano “Dare Forward 2030”, è al cuore della trasformazione. Questo è il messaggio più importante di questa giornata». Parole dell’ad di Stellantis, Carlos Tavares, che oggi ha incontrato i sindacati per illustrare le prospettive del gruppo ex Fiat. «Ci stiamo preparando per essere pronti a vendere il 100% di veicoli elettrici nel 2030, stiamo preparando l’azienda – ha detto Tavares -. Tutti gli stabilimenti anche quelli italiani passeranno a stabilimenti elettrici». Alle parti sociali l’ad ha garantito che nessuna sede in Italia verrà chiusa, ma vi saranno solo trasformazioni tecnologiche: «Inizieremo con Melfi, poi faremo annunci stabilimento dopo stabilimento», ha spiegato, «prevediamo 75 modelli Bev e la maggior parte nascerà in Europa. In Italia Melfi e Termoli sono due casi concreti, continueremo a procedere così».

E sull’impianto di Mirafiori, Tavares ha detto: «abbiamo diverse idee, abbiamo incontrato vertici locali, e sono emerse delle idee, e lavoriamo per rendere redditizie. Mi aspetto che entro due mesi queste idee si concretizzino. Non cerchiamo titoli, ma progetti eseguibili, sia sulla produzione che in ambito di economia circolare». L’ad ha colto anche l’occasione per rivolgersi direttamente al governo: le richieste di Stellantis al governo italiano e in generale a tutti i governi europei sono tre: «Stabilità e visibilità sulle normative; investimenti per le infrastrutture di ricarica e meno barriere all’uso dell’automobile».

«Aiutare le classi medie a comprare auto elettriche»

«Bisogna trovare il modo per conciliare mobilità pulita con la mobilità economicamente accessibile», ha spiegato ai giornalisti riuniti a Mirafiori, perché «possiamo decidere che dobbiamo guidare tutti auto elettriche, e va bene perché noi di Stellantis abbiamo le migliori, ma devono essere accessibili, la gente le deve poterle comprare». Tavares ha ricordato che il mercato europeo è sotto del 25% rispetto al periodo pre-Covid e, ha sottolineato anche come «la produzione dei veicoli elettrici costa il 50% in più rispetto a quelli tradizionali» e che «non ci possono essere incentivi per sempre». Per questo ha invitato i governi a «sostenere gli acquisti delle classi medie» e «a ridurre alcune barriere come l’ansia per la ricarica».

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31 Marzo 2022
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