Bergamo
9:52 am, 30 Marzo 22 calendario
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Donizetti Opera 2022 per i giovani. Gori: «Il festival si ingrandirà»

Di: Sergio Rizza
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OPERA – Il festival Donizetti Opera 2022 parlerà ai giovani e di giovani generazioni. E Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, a Metro anticipa: «Il festival si ingrandirà, diventerà ancora più ambizioso a partire dal 2023, quando Bergamo sarà con Brescia capitale della cultura. Arriveranno nuove risorse, e altre ancora le stiamo cercando, con il presidente della Fondazione, Giorgio Berta, per gli anni successivi» (nella foto principale, da sinistra: Francesco Micheli, Alessandro Corbelli, Annalisa Stroppa, Giorgio Berta, Massimo Boffelli e Giacomo Acampora, ad di Allianz).

Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori

Il filo conduttore: i giovani

In attesa di un futuro ancora più ambizioso, però, il festival del prossimo autunno si conferma già nelle premesse ricco e solido, con la consueta veste luccicante di titoli rari e popolari, di novità originali e interpreti di razza, il tutto mescolato in modo coinvolgente, con ragazzi delle scuole e under 30 nel pubblico e non solo, e una bella iniezione di turismo soprattutto straniero richiamato a frotte nella città natale di don Gaetano.

Il direttore artistico Francesco Micheli

Donizetti, le quattro produzioni

Presentato ieri a Milano, al 47° piano della Torre Allianz di Citylife (il gruppo assicurativo è main sponsor), il festival si svolgerà dal 17 novembre al 4 dicembre. Quattro i titoli: la prima assoluta, in un luogo ancora segreto e “alternativo”, della creazione “pop” LU OperRave ispirata alla Lucia di Lammermoor, un caposaldo del repertorio del sommo bergamasco come il grand Opéra La favorite al Teatro Donizetti (splendidamente ristrutturato e già inaugurato nella scorsa edizione), la prima moderna al Teatro Sociale di città alta del melodramma semiserio Chiara e Serafina, ossia “Il pirata” (il titolo con cui Donizetti, poco più che ventenne, debuttò alla Scala nel 1822, un fiasco) e, ancora al teatro principale, il melodramma giocoso L’aio nell’imbarazzo., che vedrà alla regia il direttore artistico Francesco Micheli. Che a proposito della Favorite sottolinea: «La coproduzione, con l’Opéra National di Bordeaux, avrebbe dovuto essere in origine con L’Avana, come già per la Fille du régiment. Ma è saltata a causa delle difficoltà sorte dall’embargo americano e dalla pandemia».

Alessandro Corbelli

Gori e l’apertura internazionale del festival

L’elemento giovanile, filo conduttore di questa edizione, è garantito dalla valorizzazione, qui particolarmente spinta, dei giovani artisti (i solisti dell’Accademia della Scala in Chiara e Serafina e quelli, allevati dal grande Alex Esposito presso la Bottega Donizetti, che si esibiranno ne L’aio nell’imbarazzo sotto la preziosa guida di Alessandro Corbelli come Marchese Antiquati), e poi nelle trame delle opere, che pongono in rilievo il tema del contrasto tra generazioni. Un tema che, come dice anche il sindaco Gori (resterà in carica fino al 2024 e sul festival parrebbe voler puntare con consapevolezza), «sta a cuore a chiunque abbia dei figli, e senta vive le preoccupazioni che stiamo vivendo in questi giorni di guerra». Per lui, il festival (che nel 2019 è stato premiato dalla critica tedesca come miglior manifestazione europea e che ormai, dopo otto anni, può davvero dirsi stabilmente rinato) è importante «per la proiezione internazionale che “apre” la città, altrimenti con tratti ancora un po’ provinciali». La scorsa edizione, la prima dopo la ristrutturazione del Teatro Donizetti e dopo l’infuriare della fase più acuta della pandemia, ha visto oltre diecimila presenze, oltre un terzo delle quali straniere. Un segno di attaccamento anche del territorio, se è vero, come ha detto Berta, n°1 della Fondazione, che «gli imprenditori ai quali mi presento per fare la “questua” mi dicono sempre di sì».

Annalisa Stroppa

Grandi interpreti in cartellone per Donizetti

Infine, gli interpreti. Di Corbelli s’è detto. Pietro Spagnoli sarà Don Meschino in Chiara e Serafina, Ma non si può non citare il grandissimo Bruno Casoni, che ha accettato l’incarico di dirigere il Coro Donizetti Opera; e, nella Favorite, che sarà diretta dalla guida stabile Riccardo Frizza, occhio a nomi assoluti quali quelli di Javier Camarena, Florian Sempey e, come Léonor, Annalisa Stroppa. Proprio il soprano ha detto, con emozione sincera: «Dopo il Belisario, che purtroppo cantai nel teatro deserto a causa della pandemia, sarà per me un debutto doppio: davanti al pubblico bergamasco (io sono bresciana, ma a Bergamo ho studiato e sono affezionatissima) e nel ruolo». SERGIO RIZZA

(Florian Sempey e Javier Camarena)

30 Marzo 2022
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