spese militari
8:28 pm, 29 Marzo 22 calendario

Spese militari, Draghi a Conte: “Viene meno maggioranza”

Di: Redazione Metronews
condividi

Mario Draghi con il leader M5S Giuseppe Conte è stato molto chiaro: non possono essere messi in discussione gli impegni assunti con la Nato, in un momento così delicato alle porte dell’Europa. Se ciò avvenisse verrebbe meno il patto che tiene in piedi la maggioranza, avrebbe detto il premier Mario Draghi al presidente M5s sul tema dell’aumento delle spese militari.

Mario Draghi
Mario Draghi

Draghi, Conte e i piani concordati

I piani concordati nel 2014, e seguiti dai vari governi che si sono succeduti, prevedono – avrebbe ricordato il premier Draghi al presidente M5S Conte – entro il 2024 un continuo progressivo aumento degli investimenti.

Palazzo Chigi: nel Governo Conte spese militari a +17%

Il bilancio della difesa nel 2018 era sostanzialmente uguale al 2008. Nel 2018 si registravano circa 21 miliardi, nel 2021 24,6 miliardi (un aumento del 17%). Si tratta di dati del ministero della Difesa nei governi presieduti dal presidente M5S Conte. Tra il 2021 e il 2022 il bilancio della difesa è salito invece a 26 miliardi, un aumento del 5,6 per cento.

Draghi si è dunque poi recato al Quirinale dal Capo dello Stato proprio per un aggiornamento sul tema degli investimenti militari.

Giuseppe Conte

Conte: “Altre priorità”. Poi: “Voteremo al Senato”

«Non metto in discussione gli accordi con la Nato», ha detto il presidente M5 Conte al termine dell’incontro con il premier Draghi a Palazzo Chigi. «L’aumento della spesa militare ora è improvvido – dice Conte – le priorità degli italiani sono altre». «Non metto in discussione e non voglio che il presidente Draghi metta in discussione gli accordi del 2014 con la Nato, sono impegni presi e che si trascinano per il nostro Paese come per altri Paesi», ha detto Conte. «Ho rappresentato in modo chiaro, franco e sincero al premier Draghi quella che è la preoccupazione non solo del M5S ma di tutti gli italiani, che ora hanno altre priorità», ha aggiunto.
«Affrettarsi a rispettare questa soglia del 2% significherebbe provocare un picco nelle spese militari in un momento in cui il Paese è in forte difficoltà», ha concluso l’ex presidente del Consiglio.

Poi, su La7, il dietrofront: “Io non ho sollevato nessuna crisi di governo. Draghi avrà pure il diritto di informare il presidente Mattarella. Noi non stiamo parlando degli aiuti all’Ucraina. Il M5S sostiene il Governo. Sì agli aiuti finanziari, umanitari e addirittura il M5S ha detto sì anche agli aiuti militari. Il decreto Ucraina lo abbiamo votato alla Camera e lo voteremo al Senato, siamo a sostegno di questa linea”, ha detto il presidente M5S.

Letta preoccupato. Renzi: “Draghi statista, Conte populista”

Il segretario Pd Enrico Letta ha seguito, come trapelato dal Nazareno, «con preoccupazione» il confronto tra Giuseppe Conte e Mario Draghi sull’aumento delle spese militari.

“Draghi è uno statista, Conte è un populista. Noi stiamo con Draghi, noi stiamo con l’Italia”, ha invece scritto su Facebook il leader di Iv, Matteo Renzi.

“Mi piace quando Conte fa così – scrive sui social il Presidente di Italia Viva, Ettore Rosatotorna a essere il demagogo che conosciamo. Dire che l’Italia, unica nella Ue, non dovrebbe rispettare l’accordo con la Nato sulla spesa militare, mentre è in corso una guerra ai confini dell’Europa, perché è aumentato il costo dell’energia e del gas e dei generi alimentari è pura demagogia”.

«E’ il momento della lealtà, della correttezza e della serietà», quindi «noi questi impegni li manteniamo», ha detto la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini su Rete 4. «L’Italia fa parte non solo dell’Unione europea, ma anche dell’Alleanza atlantica, della Nato, e quindi come ha detto anche nei giorni scorsi il ministro» della Difesa «Guerini è fondamentale il rispetto degli impegni in merito all’aumento delle spese militari», ha aggiunto. «Al di là del dibattito interno a ciascun partito, il presidente Draghi ha ragione a dire che non si possono mettere in discussione gli impegni presi con la Nato sull’aumento delle spese militari. Questo è il momento della responsabilità, della lealtà e della serietà», ha aggiunto Gelmini.

29 Marzo 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA