Teatro Milano
3:00 pm, 28 Marzo 22 calendario

Strehler, Federico Tiezzi riparte dal Purgatorio di Luzi

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Dal 29 marzo al 3 aprile al Teatro Strehler (www.piccoloteatro.org), Federico Tiezzi torna, dopo 30 anni dalla prima regia, alla Divina Commedia di Dante con Il Purgatorio. La notte lava la mente, seguendo la storica drammaturgia di Mario Luzi. In scena, Alessandro Averone, Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Giampiero Cicciò, Francesca Ciocchetti, Martino D’Amico, Salvatore Drago, Giovanni Franzoni, Francesca Gabucci, Leda Kreider, Sandro Lombardi, David Meden, Annibale Pavone e Debora Zuin. I movimenti coreografici sono di Cristiana Morganti. Lo spettacolo è sostenuto e patrocinato dal Comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.

Federico Tiezzi e la Divina Commedia di Dante

A distanza di trent’anni dalla sua teatralizzazione del poema dantesco, Federico Tiezzi torna ad allestire, in modo totalmente nuovo, i tre spettacoli basati sulle drammaturgie allora create da Edoardo Sanguineti, Mario Luzi e Giovanni Giudici.

Il regista ha scelto di iniziare dal Purgatorio perché, in questi tempi di sofferenze, è la cantica della speranza, dell’amicizia e dell’arte. I personaggi sono soprattutto musicisti, pittori e poeti, l’arte è ciò di cui si discorre, e l’arte è forse la strada della salvezza. Tutto prelude al grande incontro con Beatrice nel Paradiso Terrestre, dove la fanciulla amata da Dante, maternamente lo rimprovererà per aver perduto la “diritta via” della conoscenza.

Il Purgatorio

Il Purgatorio è anche la cantica della speranza: quella speranza di cui il momento storico presente ha bisogno più di ogni altra cosa, quella stessa speranza che è volontà di un mondo diverso, anelito e movimento verso una migliore coscienza della realtà. Quella speranza che è anche trasformazione e aspirazione al bene.

Nel Purgatorio, come scrive Luzi «esiste il tempo»; nel Purgatorio splende lo stesso sole che illumina la terra abitata: e le notti succedono ai giorni, i tramonti alle albe, mentre le anime parlano della vita passata con la nostalgia e la dolcezza di personaggi beckettiani. Sembra di essere ancora nello spazio storico dell’uomo, sulla Terra, ma toccato dalla grazia divina che dà alla vita, nella sofferenza quotidiana, dolcezza e appunto speranza.

Un sogno che somiglia a una seduta psicoanalitica

In questo luogo dove il tempo esiste (mentre nelle altre due cantiche c’è solo l’eternità della sofferenza o della beatitudine) il poeta, affaticato, può ben pensare di addormentarsi e di sognare. Ed è la presenza dei sogni a fare una delle peculiarità di questa cantica, che si distende nella regia di Tiezzi come una grande seduta psicanalitica.

Tiezzi: «Dante è un appassionato ricercatore dell’umana felicità»

Scrive Tiezzi: «La visione del mondo e dell’uomo che ci si offre dalle pagine della Commedia, opera che contribuisce alla nascita della cultura europea, nel punto di snodo tra l’evo antico e quello moderno, è tra le più vaste e profonde della letteratura di ogni tempo, nella sua consapevole capacità di abbracciare con l’umano tutta la realtà. Le radici della nostra cultura – filosofia, etica, estetica, politica, teatro – affondano nel poema. La poesia di Dante coglie e tramanda lo spirito profondo di quella cultura nella quale l’Europa ancora attinge le ragioni interiori del suo stesso esistere. Con questo lavoro vorrei mostrare come Dante non sia solo il teologo, il moralista, il politico che negli anni di scuola ci è stato mostrato: ma anche l’appassionato ricercatore di quella che lui stesso chiama l’umana felicità, cioè la piena realizzazione dell’uomo».

Informazioni e prenotazioni 02.21126116

 

 

28 Marzo 2022
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