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6:09 pm, 24 Marzo 22 calendario
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Aeroporto di Fiumicino: due nuovi voli Ita Airways con biocarburante

Di: Redazione Metronews
Biocarburante Aeroporto di Fiumicino
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Aumenta all’aeroporto di Fiumicino la disponibilità di Saf (Sustainable Aviation Fuel), il biocarburante per l’aviazione, da materie prime rinnovabili, in grado di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 del settore aereo. Alimenterà due nuovi voli: Roma-Venezia e Roma-Barcellona.

Aeroporto di Fiumicino: due nuovi voli Ita Airways con biocarburante

La raffineria Eni di Taranto ha fornito circa 3.000 tonnellate di Jet fuel + Eni Saf (fuel miscelato con componente da materie prime rinnovabili) già arrivate al porto di Civitavecchia, al deposito costiero di Sodeco, Gruppo Ludoil, che rifornisce direttamente l’aeroporto di Fiumicino.

Lo scalo di Fiumicino è il primo aeroporto in Europa ad aver ottenuto la più alta certificazione “Airport Carbon Accreditation 4+ «Transition” di Aci Europe sulla riduzione di CO2, e ha confermato di azzerare le proprie emissioni di gas serra già entro il 2030, in largo anticipo rispetto ai target originari di settore.

Troncone (Adr): «La decarbonizzazione è la priorità»

Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma, ha affermato: «La decarbonizzazione del settore è una priorità assoluta, non sarà un percorso breve, ma servono azioni immediate come questa in partnership con Eni ed Ita Airways. Confidiamo che questa iniziativa dimostri l’impegno e la capacità del settore su questo fronte, nell’auspicio che possa essere anche sostenuto da politiche di incentivazione alla produzione ed all’utilizzo dei carburanti sostenibili, per la ripresa di un settore strategico per il nostro Paese».

Presicce (Ita Airways): «Risparmieremo fino a un milione di tonnellate di Co2»

Francesco Presicce, chief technology officer di Ita Airways, ha detto: «Questo è un passo importante per la trasformazione green di tutto l’eco-sistema del trasporto aereo e per il futuro sono in cantiere ulteriori attività. La partnership tra ITA Airways, Eni e Adr per la decarbonizzazione dei cieli, con l’utilizzo del Saf prodotto e distribuito in Italia dimostra come la sostenibilità ambientale e l’innovazione siano due pilastri della Compagnia. Siamo orgogliosi di impiegarlo su due rotte di grande valore, la Roma-Venezia e la RomaBarcellona. Inoltre, l’accordo con Airbus per la nuova flotta ci farà risparmiare fino a un milione di tonnellate di CO2 rispetto alla vecchia flotta; abbiamo lanciato l’Edicola Digitale eliminando la carta e digitalizzando questo servizio per i passeggeri; stiamo preparando il volo più sostenibile di Ita Airways partecipando allo Skyteam Challenge di maggio».

Eni e l’impegno per l’ambiente

Il Jet fuel + Eni Saf della raffineria di Taranto è attualmente prodotto alimentando gli impianti convenzionali con quote di Uco pari allo 0,5%. La quota bio presente nelle circa 3000 tonnellate disponibili all’aeroporto di Fiumicino consente un risparmio di CO2 superiore a 50 tonnellate rispetto a un equivalente carico di prodotto di origine fossile. Eni è il secondo produttore di biocarburanti Hvo in Europa, grazie alla tecnologia proprietaria Ecofining, che consente anche di produrre carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF).

Entro l’anno sarà disponibile l’Eni Biojet, prodotto tramite distillazione di bio-componenti provenienti dalle bioraffinerie Eni utilizzando esclusivamente materie prime di scarto come gli oli alimentari esausti e i grassi animali. Eni Biojet conterrà il 100% di componente biogenica e potrà essere utilizzato in miscela con il jet convenzionale fino al 50%. Dal 2024 a Gela verrà avviata la produzione di ulteriori 150 mila tonnellate/anno di Eni Biojet, in grado di soddisfare il potenziale obbligo di miscelazione del mercato italiano per il 2025.

Giuseppe Ricci, direttore generale Energy evolution di Eni, ha dichiarato: «I biocarburanti sostenibili per l’aviazione sono oggi l’unica soluzione già disponibile per ridurre l’impatto carbonico, pertanto stiamo da un lato incrementando la raccolta di materie prime di scarto come gli oli da cucina e dall’altro quello degli agro-feedstock, promuovendo lo sviluppo di colture non in competizione con la filiera alimentare su terreni marginali, in particolare in Africa».

24 Marzo 2022
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