Torino
6:19 pm, 23 Marzo 22 calendario
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Figli di coppie omogenitoriali, il sindaco Lo Russo rinuncia

Di: Redazione Metronews
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TORINO – Il Comune di Torino interrompe da oggi, in via cautelativa, la registrazione degli atti di nascita dei figli delle coppie dello stesso sesso. Lo ha annunciato il sindaco, Stefano Lo Russo, che nei giorni scorsi ha ricevuto dal prefetto del capoluogo piemontese una richiesta formale di applicazione delle norme ministeriali che disciplinano la materia. «Il prefetto mi ha comunicato ufficialmente che l’eventuale trascrizione della registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali costituisce violazione di legge e quindi con molto rammarico anche personale siamo costretti a interromperle – ha commentato Lo Russo – sono molto amareggiato per quella che ritengo una violenza. Ritengo la registrazione sia un atto di civiltà che priva i cittadini italiani di diritto. E’ iniquo che un cittadino europeo a seconda del paese in cui nasce abbia dei diritti o no».

Una «iniquità» contro i figli di coppie omogenitoriali

«Nella comunicazione del prefetto – spiega Lo Russo – si evidenzia che il sindaco, in quanto ufficiale di stato civile, agisce come ufficiale di Governo e non come titolare di un potere proprio e come tale è sottoposto a dipendenza gerarchica dal ministero dell’Interno. Deve, quindi, attenersi al dispositivo di legge e questo fatto rende non più percorribile, in attesa del pronunciamento della Cassazione, la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali. L’interruzione – ha precisato il sindaco – è stata fatta in chiave cautelativa dell’ente e delle famiglie in attesa», ha precisato il sindaco rilevando che «la giurisprudenza negli ultimi anni, purtroppo, sta andando verso una direzione molto più restrittiva rispetto all’inizio».

Necessaria una legge nazionale, dice Lo Russo

«C’è un deficit culturale e di iniziativa politica nelle aule parlamentari – ha proseguito Lo Russo – questo è un tema di cui questo parlamento non si è occupato e non si vuole occupare, sta scaricando su famiglie, bambini, sindaci e sui tribunali una incapacità di legiferare in maniera adeguata andando incontro alle istanze e alle esigenze dei cittadini italiani. Questo lo trovo molto grave e credo che sia profondamente ingiusto perché crea una sperequazione di diritti e in un momento in cui tutti facciamo dei diritti una delle colonne portanti del nostro processo di unione europea trovo intollerabile avere una discriminazione di questo livello. Ovviamente non ci limiteremo a interrompere queste registrazioni questa questione sposta la nostra iniziativa come Città di Torino sul di stimolo piano politico», ha concluso il sindaco annunciando che venerdì con l’assessore alle Politiche sociali, Jacopo Rosatelli «incontreremo le associazioni per cercare di capire come spostare il piano dell’iniziativa sul piano politico cercando di stimolare il nostro parlamento ad andare a legiferare e a dare un quadro di diritti per i bambini e le bambine anche in Italia che in questo momento sono di serie b».

Le reazioni: esulta la destra, critiche dall’Arcigay

«Avevano ragione noi: il registro era illegittimo e non poteva essere attuato a meno di non commettere un vero e proprio politico abuso. Ora Lo Russo e Appendino chiedano scusa alla città per averla gettata volutamente nel caos normativo». Così la parlamentare torinese di FdI, Augusta Montaruli, in una nota commenta lo stop del Comune di Torino della registrazione degli atti di nascita dei figli delle coppie dello stesso sesso. Sulla stessa linea anche Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia. Enzo Liardo, consigliere comunale torinese di FDI, invece rincara: «Con una mozione chiediamo che il Comune di Torino faccia una campagna seria contro la pratica dell’utero in affitto. E’ il minimo per riparare ad anni di abuso ideologico sulle coppie omogenitoriali, all’errore del registro, al mancato rispetto dei diritti dei bambini». Di segno molto diverso, ovviamente, il commento di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay per i diritti Lgbt+: «Siamo basiti da questa decisione, un nostro sindaco non lo avrebbe mai fatto. La scelta di Lo Russo dimostra che si preferisce non rischiare di perdere la poltrona invece di tutelare i figli delle famiglie Lgbt+, come accaduto in Parlamento con la bocciatura del ddl Omotransfobia, abbiamo la dimostrazione che l’attuale classe politica non ha a cuore i nostri diritti». Per Nadia Conticelli, capogruppo del PD in Consiglio comunale a Torino, «serve una legge sui figli delle coppie delle stesso sesso e serve una legge sui matrimoni. Essere timidi e incerti sui diritti crea solo confusione e dolore, sulla pelle delle persone. I diritti riguardano la vita concreta delle persone, gli affetti, l’identità, la costruzione dei percorsi di vita. Gli ottanta bambini registrati dall’anagrafe torinese in questi quattro anni non “scompariranno” per effetto di una interpretazione normativa e non cambieranno le loro famiglie, non cambierà l’affetto, né i percorsi di crescita, come non cambierà la realtà degli altri bambini a cui da oggi è negato il diritto di vedere sul registro dell’anagrafe indicata la propria famiglia reale, quella che disegneranno e descriveranno a scuola».

23 Marzo 2022
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