Teatro Roma
4:30 am, 22 Marzo 22 calendario

Elettra di Baracco parte da Hofmannsthal

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Dal 25 marzo al 3 aprile al Teatro Vascello sarà di scena Elettra. Tanta famiglia e così poco simili, di Hugo Von Hofmannsthal, interpretata da Manuela Kustermann, Flaminia Cuzzoli, Carlotta Gamba e Alessandro Pezzali. La regia è firmata da Andrea Baracco.

La storia di Elettra

Elettra, figlia della regina Clitemnestra, ossessionata dal ricordo della morte del padre Agamennone, attende da tempo il ritorno del fratello Oreste: sarà lui a vendicare con l’uccisione di Clitemnestra ed Egisto l’omicidio del padre. La sorella minore Crisotemi, al contrario, certa che Oreste non farà più ritorno, esorta Elettra alla fuga, ma lei violentemente rifiuta. Intanto, Clitemnestra è angosciata da un incubo ricorrente: nel sonno ha visto il figlio Oreste che si avventava su di lei e, terrorizzata, chiede ad Elettra un rimedio per l’orrore che turba le sue notti. Ma Elettra risponde misteriosamente che la quiete tornerà solo quando una donna sarà colpita a morte da un uomo. Svela quindi alla madre il terribile mistero: è lei che presto dovrà cadere sotto i colpi mortali del figlio. Ed infatti, l’arrivo improvviso di Oreste permette il compiersi della vendetta.

Elettra, Crisotemi e Clitemnestra

Il dramma mostra tre personaggi femminili spezzati nel desiderio di essere altro da ciò che sono; chi madre è figlia (Crisotemi), chi figlia è orfana (Elettra), chi vittima è carnefice (Clitennestra). Le tre donne immerse nella più assoluta solitudine, non sono, in verità, mai sole. Uomini, per lo più mezzi uomini, spiano da ogni angolo, e giudicano le azioni delle loro madri, figlie, sorelle, amanti.

L’Elettra di Hugo Von Hofmannsthal per Baracco

«“Servirsi dell’antichità come uno specchio magico in cui speriamo di ricevere il nostro proprio volto”. Parte da questo impulso intellettuale Hofmannsthal, – spiega il regista Baracco – accingendosi alla riscrittura del classico sofocleo. Spoglia l’immagine dei miti da ogni possibile dimensione storica, culturale e antropologica, restituendo corpi secchi, minimali, fuori da qualsiasi retorica e pathos. Rovescia sopra le pagine del mito una bottiglia di whisky e lascia vivere i personaggi in un’ebrezza feroce, senza tregua, in una sorta di spazio onirico in cui si è più ombra che figura. Elettra, così ci appare, come una grande messa in scena della psiche, con i protagonisti alla ricerca delle parole con cui raccontarsi; quelle parole, quella lingua, che non hanno accesso agli abissi della vita».

«Tre donne spezzate»

«Chi, come Lord Chandos, autore immaginario della famosa lettera di Hofmannsthal – prosegue il regista – si lascia sopraffare da questa esigenza, ne viene a tal punto travolto da dover rinunciare a scrivere, da precipitare nel silenzio, fino all’afasia. Il dramma mostra tre personaggi femminili spezzati, che vivono nel desiderio di essere altro da ciò che sono. E non è affatto semplice riuscire a trovare le parole per narrare la zona di confine, l’ibrido, la soglia, il doppio, la complessità; spesso si entra nella balbuzie, nell’inciampo linguistico, nell’incapacità di far proseguire la frase: “Le parole astratte, a cui la lingua, secondo natura, deve pur ricorrere per esprimere un qualsiasi giudizio, mi si sfacevano nella bocca come funghi ammuffiti”».

«La liberazione dalla memoria del maschio/padre»

«Lo spazio è un delirio di ombre/fantasmi – conclude Andrea Baracco – che, ben in vista, si nascondono, rendendo il luogo lugubre e pieno di insidie. I legami sono spezzati, per sempre. “Tanta famiglia, e così poco simili” risponde Amleto allo zio Claudio che lo sollecita sul tema. Mi piace pensare che Hofmannsthal, grande amante di Shakespeare e ossessionato dal Principe, sia partito proprio da qui, da questa battuta, per la sua Elettra. C’è molta, troppa famiglia, dentro le teste delle tre donne. C’è molta, troppa memoria del maschio/padre. Bisogna liberarsene, eliminarlo, se necessario ucciderlo e subito dopo abbandonarsi al silenzio».

Tutte le info sono su https://www.teatrovascello.it/2021/12/06/elettra/

22 Marzo 2022 ( modificato il 21 Marzo 2022 | 16:58 )
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