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2:30 pm, 21 Marzo 22 calendario

Il massacro del Circeo diventa una serie tv

Di: P.P.
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TV Era il 29 settembre 1975 quando tre ventenni della Roma bene invitano due ragazze di periferia in una villa del Circeo, sul litorale pontino, a sud della Capitale. Poi, violenze e torture per due lunghissimi giorni. Da quell’inferno nasce la nuova serie firmata Rai Fiction, Paramount Italia e Cattley: sei episodi, ciascuno da cinquanta minuti per riportare sul piccolo schermo quello che è ormai tristemente noto come il “massacro del Circeo”.

A scrivere la nuova serie ci sono da Flaminia Gressi, Viola Rispoli e Lisa Nur Sultan; a dirigerla ci pensa Andrea Molaioli, lo stesso regista di Suburra, Bella da Morire e Fedeltà. Le riprese sono in corso a Roma. Circeo, partendo dal fatto di cronaca, ripercorrerà tutte le fasi del processo, raccontando quanto abbia cambiato radicalmente la società italiana dell’epoca e contribuito alla lotta per i diritti delle donne.

Circeo, 29 settembre 1975

Il Circeo è il promontorio dove i romani benestanti hanno la casa al mare. È il 29 settembre del 1975. Tre ventenni gentili della Roma bene invitano in una di quelle ville Rosaria (Adalgisa Manfrida) e Donatella (Ambrosia Caldarelli), due ragazze di periferia. Per convincerle a seguirli, i due raccontano alle giovani che sarebbero andati ad una festa al mare in casa di un amico.

La mattina del primo ottobre, i giornali, le televisioni, le radio aprono tutti con la stessa notizia: in un bagagliaio di un’auto in viale Pola, a Roma, sono state trovate due ragazze. Abbracciate. Nude. Avvolte nelle coperte. Con la faccia coperta di sangue e la testa spaccata. Una è morta.  L’altra è viva. È Donatella.

Il massacro del Circeo nell’opinione pubblica

“Il massacro del Circeo” (https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_del_Circeo) scuote l’Italia. Il processo che ne segue viene raccontato quotidianamente da tutti i giornali nazionali. Donne da ogni angolo del Paese si presentano al tribunale di Latina per sostenere Donatella e assicurarsi che gli assassini siano condannati all’ergastolo. Quello che però la ragazza ancora non sa, è che d’ora in poi non potrà mai più essere semplicemente Donatella: sarà sempre e solo “la sopravvissuta del Circeo”.

Donatella, simbolo del movimento femminista

Da quel momento, Donatella diventerà un simbolo del movimento femminista. Perché in gioco non c’è solo il suo desiderio di farla pagare ai suoi aguzzini, agli assassini di Rosaria, ci sono anche i diritti di tutte le donne. La posta in gioco è alta: cambiare la mentalità di un Paese in cui lo stupro non è considerato un crimine contro la persona, ma un’offesa alla pubblica morale.

Il processo

A difendere Donatella c’è Teresa Capogrossi (personaggio di fantasia interpretato da Greta Scarano), la giovane e ambiziosa avvocata che lavora prima per Fausto Tarsitano (personaggio realmente esistito, interpretato da Enrico Ianniello), noto avvocato comunista e poi per Tina Lagostena Bassi (Pia Lanciotti), l’ “avvocato delle donne”, impegnata per la riforma della legge sulla violenza sessuale.

Teresa è una donna idealista e appassionata con una forte sete di giustizia che, come una sorella maggiore, imparerà a prendersi cura di Donatella dimostrando che può vincere il processo e cambiare la legge. A ogni costo. In questo lungo viaggio verso la giustizia, le due ragazze impareranno molto l’una dall’altra, in una ricerca costante della propria identità e del proprio ruolo nel mondo.

P.P.

21 Marzo 2022
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