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12:31 pm, 20 Marzo 22 calendario

Oltre 50 mila profughi in Italia, 400 milioni per accoglienza

Di: Redazione Metronews
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Oltre 50 mila profughi in Italia, 400 milioni per accoglienza. Sono 53.669 i profughi entrati in Italia dall’inizio del conflitto russo-ucraino, stando ai dati diffusi dal Viminale, al 18 marzo 2022: 27.429 donne, 4.582 uomini e 21.658 minori. Soltanto due giorni prima, il bollettino diramato dal ministero dell’Interno parlava di 38.539 persone entrate nel Paese per fuggire al conflitto bellico: 19.566 donne, 3.373 uomini e 15.600 minori. Numeri, dunque, che aumentano a un ritmo serratissimo e che richiedono uno sforzo economico e organizzativo immane, sia a livello centrale che nei 7.900 Comuni italiani. A evidenziarlo un dossier elaborato dal Centro Studi Enti locali (Csel) per l’Adnkronos. Per capire quanto il flusso di rifugiati che stanno arrivando dall’Ucraina sia imponente, osserva Csel, basta confrontarlo col numero delle persone accolte nel Sistema di accoglienza nel 2020. Stando all’ultimo Rapporto Siproimi-Sai, complessivamente il sistema ha accolto 37.372 persone, contro le quasi 54mila arrivate dall’Ucraina in meno di 4 settimane.

Oltre 50 mila profughi in Italia, 400 milioni per accoglienza

Entrano nel vivo quindi le attività in tutto il Paese per l’accoglienza dei profughi ucraini dopo le misure stabilite con il decreto approvato in Consiglio dei ministri, con stanziamenti per 428 milioni di euro per il 2022. Al Dipartimento della Protezione civile spetterà definire forme di accoglienza diffusa – da attuare mediante Comuni, enti del terzo settore, centri di servizio per il volontariato, associazioni ed enti religiosi – nonchè di sostentamento per l’assistenza di coloro che sono titolari della protezione temporanea e che hanno trovato una sistemazione autonoma. Alla crisi umanitaria sarà dedicata anche l’audizione, in Commissione diritti umani, del vicepresidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Rosario Maria Gianluca Valastro, in calendario giovedì 24 marzo.

Regioni e Comuni in ordine sparso

Quali azioni sono state intraprese per rispondere a questo enorme flusso di persone bisognose di accoglienza? Le porte dei Comuni si sono aperte rapidamente un pò in tutto il Paese prima ancora che esistessero misure e finanziamenti specifici da parte del governo centrale, focalizzati proprio sul tema accoglienza. Regioni, Comuni e Province si sono mossi in ordine sparso mettendo a disposizione anche alberghi, abitazioni private o ex seminari per dare riparo a chi si è sottratto all’orrore della guerra. Napoli, ad esempio, ha puntato sulla riconversione dell’albergo Covid dell’Ospedale del Mare, offrendo così ospitalità a 168 persone nella fase precedente agli screening sanitari che possano escludere e per verificare la situazione sanitaria generale dei rifugiati e, in seguito, indirizzarli verso le varie strutture comunali dislocate sul territorio partenopeo.

20 Marzo 2022
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