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12:27 pm, 20 Marzo 22 calendario

Caro benzina e meno turisti: la primavera parte male

Di: Redazione Metronews
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Tra caro bollette e benzina alle stelle, troppe spese e meno turisti: le prospettive di questa primavera per il turismo in Italia restano dunque incerte. L’aumento dei costi dei carburanti si riflette sul costo dei viaggi, e gli italiani hanno deciso di ridurre il budget. Uno su tre, in particolare, taglia le spese di viaggi e soggiorni. Anche la domanda internazionale rimane sotto le attese. Complessivamente, a oggi c’è una riduzione di circa il 30% delle prenotazioni per il periodo primaverile. I dati sono di Assoturismo Confesercenti.

Turisti in calo

«Il conflitto russo-ucraino – spiega Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – non ha fermato solo i viaggiatori di questi due paesi. Assistiamo, infatti, a una diminuzione generale delle prenotazioni da tutta l’area dell’Europa orientale e del Baltico, dalla Finlandia all’Ungheria passando per Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania, mercati minori ma che prima della pandemia avevano mostrato un crescente interesse nella destinazione Italia, e anche dagli Usa». la speranza è che si tratti di un rallentamento momentaneo, ma comunque la prospettiva è di un altro momento difficile per il settore turistico, già messo in crisi da due anni di stop and go. «I provvedimenti varati dal Governo per il contenimento dei costi energetici e per l’estensione degli ammortizzatori sociali per il turismo fino a fine anno sono senz’altro positivi, ma non è da escludere la necessità di nuovi sostegni in caso non ci sia l’auspicato superamento dell’emergenza in tempi brevi», aggiunge Messina.

Unimpresa

La maggiore incertezza generata dalla guerra in Ucraina, il rincaro dei prezzi e il parziale spostamento delle scelte dei consumi dai beni ai servizi potrebbero rallentare bruscamente le vendite al dettaglio da parte delle famiglie italiane nei prossimi mesi. Tale andamento dei consumi cagionerà un inevitabile calo della crescita economica prevista per quest’anno e anche per il 2023. Lo segnala il Centro studi di Unimpresa, ricordando che a gennaio, quando il conflitto tra la Russia e l’Ucraina non era ancora iniziato le vendite al dettaglio erano già calate dello 0,5% su base mensile, spinte al ribasso sia dalla diminuzione degli acquisti di beni alimentari (-0,1%) sia di quelli non alimentari (-0,8%). Il conflitto tra la Russia e l’Ucraina non sembra risolvibile nell’arco di un breve periodo, ragion per cui le ripercussioni sull’economia dell’area euro e dell’Italia in particolare saranno rilevanti.

20 Marzo 2022
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