Cristicchi
11:58 am, 17 Marzo 22 calendario
3 minuti di lettura lettura

Cristicchi nel Paradiso di Dante al Sala Umberto

Di: Redazione Metronews
Cristicchi
condividi

È Paradiso–Dalle tenebre alla luce il nuovo lavoro teatrale di Simone Cristicchi, attore, musicista, scrittore eclettico che, con questa opera, affronta il poema dantesco con il suo originale, poetico punto di vista. In occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, la pièce sarà al Sala Umberto (Roma) dal 22 marzo al 3 aprile.

Simone Cristicchi

Simone Cristicchi ha scritto l’opera con Manfredi Rutelli ed è co-autore, con Valter Sivilotti, delle musiche originali, oltre a firmare canzoni e regia. Lo spettacolo ha debuttato il 23 luglio a San Miniato (PI). È stato il momento culminante della 75esima edizione della Festa del Teatro organizzata dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare. In ogni uomo abita una nostalgia dell’infinito, un senso di separazione, un desiderio di completezza che lo spinge a cercare un senso alla propria esistenza.

Il compito dell’essere umano è dare alla luce se stesso, cercando dentro all’Inferno – che molto spesso è da lui edificato – barlumi di Paradiso. Nel respiro leggero della poesia, nella magnificenza dell’arte, nelle scoperte della scienza, nel sapientissimo libro della Natura.

Il Paradiso e le tenebre

A partire dalla cantica dantesca, Simone Cristicchi scrive e interpreta Paradiso. Dalle tenebre alla luce, opera teatrale per voce e orchestra sinfonica. Racconto di un viaggio interiore dall’oscurità alla luce, attraverso le voci potenti dei mistici di ogni tempo, i cui insegnamenti, come fiume sotterraneo. E attraversano i secoli per arrivare con l’attualità del loro messaggio, fino a noi.

La tensione verso il Paradiso è metafora dell’evoluzione umana, slancio vitale verso vette più alte, spesso inaccessibili: elevazione ed evoluzione. Il viaggio di Dante dall’Inferno al Paradiso è un cammino iniziatico, dove la poesia diventa strumento di trasformazione da materia a puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale, che attraversa il tempo e lo vince.

“La nostra vita è un grande mistero, che un giorno ci sarà rivelato.” Questo sembra dirci Dante Alighieri, con la forza immutata delle sue parole, ancora oggi a distanza di settecento anni. In questo mistero mi sono calato, cercando di raccontare – tra monologhi e canzoni – l’inconsueto e rendere testimonianza di ciò che di “misterioso” è accaduto nella mia vita. La parola – nella sua nudità e potenza – è al centro dell’intero spettacolo, e affronta tutte le declinazioni possibili: parola recitata, parola narrata, parola cantata.

L’Eden perduto

Con il coautore Manfredi Rutelli, ho cercato di sviscerare il concetto di “paradiso” in tutte sue sfaccettature. Dalla ricerca millenaria dell’Eden perduto – il mito universale più diffuso in tutte le culture del mondo – fino all’insuperato capolavoro dell’intera Commedia: il trentatreesimo canto, dal quale ho musicato i primi versi – l’Inno alla Vergine Madre.

L’epicità dell’orchestra Oida – le cui partiture e la direzione è del collaboratore storico Valter Sivilotti – diventa la calda placenta dove nuota la voce.

 

17 Marzo 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA