«Servono 200 milioni». L’appello al governo del sindaco Sala

Allarme del sindaco Beppe Sala per il bilancio comunale: all’appello mancano almeno 200 milioni di euro. «Noi senza almeno un paio di centinaia di milioni da parte del governo non riusciamo a chiudere» il bilancio del Comune, ha detto il sindaco oggi a margine della presentazione della 60a edizione del Salone del Mobile, in programma a Milano dal 7 al 12 giugno. «Siamo appesi a una decisone del governo – ha aggiunto Sala -, ho incontrato due volte il ministro Franco, ne ho parlato con il presidente del Consiglio proprio sabato pomeriggio e la questione la conoscono».
Ma per Sala la questione dell’aumento dei prezzi, in primis dell’energia, è un problema di tutti i comuni italiani: «Non è solo per Milano, ma per noi è più grave – ha spiegato -. Il bilancio del comune di Milano attualmente non si riesce a chiudere e parlo di quello preventivo. Abbiamo tempo fino al 31 maggio e io continuo a parlarne con il governo e con il presidente del Consiglio per manifestare le nostre difficoltà. Nella pubblica amministrazione i costi sono quasi tutti fissi e in questo momento non si possono tagliare i servizi, sarebbe grave. I ricavi però non sono fissi perché in questo momento noi paghiamo le difficoltà, perché non abbiamo i dividendi, in particolare da Sea, e perché nel trasporto pubblico c’è meno bigliettazione».
Il sindaco ha poi ricordato che l’intervento del governo ha permesso al Comune di chiudere in tranquillità il bilancio 2020 e 2021. «Abbiamo avuto circa 450 milioni di cosiddetti ristori nel 2020, più di 450 milioni nel 2021 e ad oggi zero, questo non è possibile – ha concluso -. In questo momento teniamo duro e io non taglio una riga di costi, ma se il governo non dovesse intervenire, sarebbe un grande problema. Ad oggi il governo non parla ancora di interventi ma è chiaro che non può essere così.
Sindaco: «Cantieri a rischio»
Oltre ai servizi, l’altro fronte in difficoltà è quello dei cantieri già aperti, che hanno visto esplodere i costi delle materie prime: «In questo momento stiamo lavorando molto per capire se sui cantieri avremo difficoltà», ha spiegato sempre il sindaco, «aziende a cui abbiamo affidato i lavori ci prospettano la difficoltà a farli con le tariffe concordate. Il governo fino a prima della guerra aveva ipotizzato un adeguamento del 4% sulle tariffe per i lavori pubblici, ma è evidente che oggi non basta».

Per il Salone il sindaco punta su europei e americani
Circa il Salone mobile 2022, al quale non parteciperanno i buyer russi e, probabilmente orientali (causa riesplosione dei contagi), Sala ha affermato: «Dobbiamo contare sugli europei e gli americani, per il momento va così poi vedremo». «L’importante – ha aggiunto – è che però il Fuorisalone viva, si apra a tutti gli spazi possibili e come sempre riuscire trovare in questo connubio fra Salone e Fuorisalone il giusto mix. Mi pare che gli operatori stiano pensando più di prima a tutto il mondo del digitale perché si vende molto anche così».
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