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11:20 am, 15 Marzo 22 calendario

Carburanti, da inizio guerra Verde +19,7%, diesel +28,8%

Di: Redazione Metronews
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Carburanti, da inizio guerra Verde +19,7%, diesel +28,8%. Dall’inizio del conflisstto in Ucraina il prezzo alla pompa della benzina è salito in Italia del 19,7%, mentre il gasolio è aumentato del +28,8%. Lo denuncia oggi Assoutenti, che ha messo a confronto i listini odierni dei carburanti con quelli in vigore prima dell’inizio del conflitto bellico. Prima dell’annuncio di Putin circa l’operazione in Ucraina un litro di verde costava in Italia in media 1,854 euro al litro, 1,728 euro il gasolio, ricorda il presidente, Furio Truzzi. Oggi un litro di verde ha raggiunto il livello medio di 2,219 euro al litro, il diesel 2,225 euro/litro.

Carburanti, da inizio guerra Verde +19,7%, diesel +28,8%

«Questo significa che in appena 21 giorni i listini della benzina sono saliti del +19,7%, e un litro di verde costa 36 centesimi di euro in più rispetto al periodo pre conflitto. Il gasolio è aumentato addirittura del +28,8%, +49 centesimi al litro!, spiega il presidente. «A conti fatti, un pieno di verde costa oggi 18,2 euro in più rispetto a tre settimane fa, +24,8 euro un pieno di gasolio»
«Rincari su cui pesano come un macigno fenomeni speculativi che determinano rialzi dei listini abnormi e del tutto ingiustificati», afferma Truzzi. Per tale motivo «chiediamo al Governo di attivarsi contro le speculazioni sui carburanti, e di varare entro questa settimana la sterilizzazione dell’Iva e un taglio delle accise che pesano su benzina e gasolio, unica possibilità per ottenere una riduzione immediata dei prezzi alla pompa».

Il piano del governo contro il caro carburanti

Uno sconto di 15 centesimi a litro, sia per la benzina che per il gasolio. Sarebbe questa, riferiscono fonti di governo, una delle ipotesi sul tavolo dell’esecutivo per arginare il caro carburanti, ormai divenuto una vera e propria emergenza tanto da costringere il governo a varare misure al più presto, forse già in settimana, con il Cdm previsto per domani o al massimo giovedì. L’ipotesi di una sforbiciata di 15 centesimi – tra quelle vagliate in una riunione che si è tenuta nel pomeriggio a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi e i ministri più competenti del dossier oltre ai capi di gabinetto – vedrebbe favorevole anche lo stesso presidente del Consiglio, riferiscono le stesse fonti, impegnato in prima linea a trovare una soluzione al caro carburanti.

15 Marzo 2022
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