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6:37 pm, 14 Marzo 22 calendario

Via libera allo smantellamento dell’impianto nucleare di Ispra

Di: Redazione Metronews
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Via libera allo smantellamento dell’impianto  nucleare di Ispra. La giunta regionale della Lombardia, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha espresso parere positivo sulla compatibilità ambientale del progetto di disattivazione del complesso Ine, Impianto Nucleare Essor, nel Comune di Ispra, in provincia di Varese. Il reattore era spento da tempo e ora sarà smantellato definitivamente  «con le garanzie di massima sicurezza».

Il reattore nucleare in fase di arresto

«Abbiamo inoltre inserito la richiesta al Ministero che gli enti territoriali possano fare tutti i controlli necessari, rispetto alle fasi di dismissione dell’impianto, pur essendo il Jrc (Joint Research Centre) di Ispra un’area extra territoriale, dipendente dalla Commissione europea», ha concluso Cattaneo. Il reattore nucleare Essor risulta attualmente in fase di arresto di lunga durata, ovvero in fermo prolungato in cui viene mantenuto spento in condizioni di sicurezza, sotto monitoraggio continuo.

Smantellamento in sicurezza

Nell’ambito del progetto di smantellamento dell’impianto, Regione Lombardia ha posto un accento particolare sulle misure relative alle fasi di decontaminazione, smantellamento e gestione dei rifiuti radioattivi prodotti, al fine di minimizzare i livelli di esposizione complessivi ed al pieno raggiungimento degli obiettivi di radioprotezione prefissati. Inoltre, in relazione alle attività di verifica e di controllo rispetto alle diverse fasi del progetto di disattivazione dell’impianto, si è raccomandato al Ministero di definire specifici protocolli che garantiscano lo svolgimento tempestivo di tali attività con la partecipazione di Regione stessa, Arpa e degli enti locali interessati. Il parere verrà ora inviato al Ministero della Transizione ecologica ai fini dell’emanazione della pronuncia di compatibilità ambientale.

I Comuni interessati dal progetto sono Ispra e Cadrezzate con Osmate. Obiettivo è la restituzione del sito allo stato di green field cioè privo di vincoli di natura radiologica e ambientale, in base ad un cronoprogramma sviluppato in circa 11 anni per la disattivazione del reattore nucleare e di ulteriori 3 anni, per le demolizioni civili e il ripristino definitivo dell’area.  Saranno completamente smantellati il reattore e i relativi sistemi e, per quanto attiene alle strutture civili, le operazioni di disattivazione pianificate includeranno lavori di demolizione limitatamente ad alcune parti strutturali attivate, come quelle in calcestruzzo che circondano il reattore, nonché le attività necessarie per la bonifica delle strutture contaminate e dei suoli contaminati. Al termine delle attività, i rifiuti non rilasciabili saranno stoccati in sicurezza in aree temporanee predisposte allo scopo, in attesa di poter essere trasferiti al deposito nazionale.

Non c’è ancora il deposito per le scorie nucleari

Attesa da anni, dovrebbe essere sempre più vicina la scelta finale del deposito nazionale rifiuti radioattivi. Entro fine marzo, Sogin trasmetterà al Ministero della Transizione Ecologica la Carta nazionale delle aree idonee (Cnai). Intanto, in Italia, il 45% delle vecchie centrali nucleari sarà smantellate entro la fine dell’anno.

14 Marzo 2022
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