Carburanti alle stelle, Procura indaga. Diesel supera benzina
Carburanti alle stelle, la Procura di Roma indaga. La procura di Roma, dopo il recente e improvviso aumento del prezzo del gas, dell’energia elettrica e dei carburanti, ha aperto un procedimento, allo stato senza indagati e senza ipotesi di reato, per verificare le ragioni di questo aumento e individuare eventuali responsabilità.
«Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza», si legge nel comunicato. Il ministro per la Transizione ecologica Cingolani, in merito agli aumenti, aveva parlato di «colossale truffa».
Carburanti, indaga la Procura di Roma
Mentre la Procura indaga le associazioni dei consumatori chiedono al governo un intervento urgente, che potrebbe arrivare già questa settimana. «Il Governo mandi la Guardia di Finanza in tutte le società petrolifere e in tutti i distributori d’Italia, a tappeto, per bloccare le speculazioni in corso» chiede in una nota Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. «Visto che il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha dichiarato sabato che il mercato specula e che siamo in presenza di una colossale truffa, occorre che il Governo compia gli atti conseguenti e mandi controlli delle forze dell’ordine per verificare chi, lungo la filiera, sta speculando», prosegue Dona.
«I listini dei carburanti alla pompa hanno superato il record storico del 1976, con i prezzi che in modalità servito raggiungono oggi la media di 2,333 euro al litro per il gasolio, 2,323 euro la benzina» denuncia il Codacons, che oggi stesso presenterà una diffida al governo, indirizzata al Premier Draghi, al ministro dell’economia Daniele Franco, e a quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani, affinché intervenga con urgenza sulla tassazione relativa ai carburanti.
Il diesel supera la benzina
Al di là della Procura sui carburanti, la settimana ha chiuso con un assestamento al rialzo per le quotazioni internazionali di benzina e gasolio. Il Brent è questa mattina sotto i 110 dollari. Sui prezzi praticati alla pompa si riverberano ancora gli aumenti dei giorni scorsi: la benzina in self service è a 2,214 euro/litro in media nazionale, il diesel a 2,218 euro/litro.
Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 2,214 euro/litro (+38 millesimi, compagnie 2,225, pompe bianche 2,186), diesel a 2,218 euro/litro (+51, compagnie 2,221, pompe bianche 2,213). Benzina servito a 2,318 euro/litro (+50, compagnie 2,361, pompe bianche 2,234), diesel a 2,329 euro/litro (+57, compagnie 2,365, pompe bianche 2,262). Gpl servito a 0,880 euro/litro (+7, compagnie 0,886, pompe bianche 0,873), metano servito a 2,255 euro/kg (+39, compagnie 2,299, pompe bianche 2,221), Gnl 2,116 euro/kg (+1, compagnie 2,148 euro/kg, pompe bianche 2,090 euro/kg).
Assoutenti, giornata di protesta
«Contro i rincari senza sosta di bollette, carburanti e prezzi al dettaglio, e contro la guerra in Ucraina, Assoutenti e le altre associazioni dei consumatori aderenti hanno organizzato per domani una prima giornata di protesta, che interesserà il settore dell’energia». Lo annuncia l’associazione in una nota. «Mentre benzina e gasolio superano oggi il record storico raggiungendo quota 2,3 euro alla pompa, il prossimo 1 aprile scatteranno gli aggiornamenti trimestrali delle tariffe di luce e gas, e si prevedono nuovi pesanti rincari in bolletta legati alle ripercussioni della guerra in Ucraina sulle quotazioni dell’energia», spiega il presidente Furio Truzzi. “Contro tale situazione divenuta oramai insostenibile i consumatori scendono in campo domani (in occasione della nel Giornata internazionale dei diritti dei consumatori) per dare un segnale alle nostre istituzioni e boicottare il gas russo: abbiamo infatti invitato i cittadini a ridurre nella giornata del 15 marzo i consumi di gas ed energia, spegnendo il riscaldamento o limitarlo a 15 gradi; lavandosi con l’acqua fredda; mangiando cibi limitando il consumo di gas ed evitando l’utilizzo di elettrodomestici quali ferro da stiro, lavatrice, lavastoviglie, e limitando l’uso di cellulari, computer e tv”, aggiunge Truzzi.
Accise e carburanti, oltre a Procura diffida al Governo
“I listini dei carburanti alla pompa hanno superato il record storico del 1976, con i prezzi che in modalità servito raggiungono oggi la media di 2,333 euro al litro per il gasolio, 2,323 euro la benzina”. Lo denuncia il Codacons, che oggi stesso presenterà una diffida al governo, indirizzata al Premier Draghi, al ministro dell’economia Daniele Franco, e a quello della Transizione ecologica Roberto Cingolani, affinché intervenga con urgenza sulla tassazione relativa ai carburanti. Si tratta, scrive l’associazione, “di una corsa al rialzo senza sosta dei listini totalmente ingiustificata su cui pesa il fattore speculazione, e che deve portare il governo a interventi immediati”.
“Le accise sui carburanti – scrive il Codacons nella diffida – incidono attualmente per circa due terzi del valore del prodotto che acquistiamo (0,728 euro al litro sulla benzina, 0,617 euro sul gasolio). Il prezzo così calcolato è sottoposto anche all’Iva, dunque in sostanza paghiamo un’imposta sull’imposta, perché la base per applicare l’Iva è il prezzo già comprensivo di accisa. Ne consegue che il carburante, se non ci fosse questa componente fiscale di accise ed Iva, costerebbe un terzo rispetto a quanto lo paghiamo effettivamente. Inoltre è evidente che lo Stato sta realizzando un extra gettito Iva che, per il solo mese di marzo, è pari a circa 200 milioni di euro. Sarebbe possibile riversare l’extra gettito Iva per la riduzione delle accise con un calo nell’ordine di 15 centesimi al litro sulla benzina e 20 sul gasolio”.
Per tali motivi, conclude la nota, “il Codacons ha diffidato il governo a intervenire su Iva e accise che pesano sui carburanti, riducendo con effetto immediato la tassazione e convocare le associazioni dei consumatori per studiare le misure da intraprendere volte a contrastare i fenomeni speculativi sui prezzi di benzina e gasolio. Qualora l’immobilismo del governo dovesse proseguire, sarà necessario chiedere alla magistratura di procedere contro l’esecutivo per concorso in truffa“.
Tir in protesta
Dilaga intanto in tutta la Sardegna la protesta degli autotrasportatori contro il caro carburante, decisa nei giorni scorsi da quasi 300 operatori autoconvocati in assemblea a Tramatza (Oristano). La mobilitazione regionale è slegata da sigle sindacali e associazioni. A Cagliari i camionisti si sono ritrovati davanti al porto, così come a Porto Torres e a Olbia, e a Nuoro nella zona industriale di Pratosardo, ma senza causare blocchi nè gravi disagi, tranne rallentamenti del traffico sulle principali strade statali.
Gli autotrasportatori dell’isola hanno deciso di portare avanti la manifestazione nonostante l’annullamento dello sciopero nazionale di categoria previsto per oggi. Al centro della protesta l’aumento del costo del carburante, dei costi per la manutenzione dei mezzi e per la sostituzione degli pneumatici. Una situazione aggravata, in Sardegna, dai rincari dei trasporti marittimi. Tutti costi aggiuntivi che stanno mettendo a dura prova la tenuta delle aziende dell’autotrasporto dell’isola.
Protesta estemporanea di autotrasportatori ieri notte anche nel Napoletano. Una trentina di tir tra le 23 e l’una del mattino hanno bloccato l’accesso allo svincolo di Nola della A30. Altre proteste in Campania, ma sempre momentanee, si sono registrate nel tratto casertano dell’autostrada A1 nei pressi di Caserta Sud e Santa Maria Capua Vetere. Qualche camion hanno effettuato blocchi anche su arterie statali, come la 372 Telesina.
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