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2:13 pm, 13 Marzo 22 calendario

Ucciso a Kiev giornalista americano. Usa: risponderemo

Di: Redazione Metronews
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Ucciso vicino Kiev un giornalista americano, Brent Renaud, di 51 anni. L’uomo è rimasto colpito dalle forze russe che hanno aperto il fuoco contro un’auto nei pressi di Irpin. In un post su Twitter, il capo della polizia della King Region, Andrei Nebitov, ha parlato di un altro giornalista ferito, che stanno tentando di portare via dalla zona dei combattimenti. Renaud è stato colpito al collo ed è morto all’istante mentre il collega è stato trasferito in ospedale.

“Stavamo attraversando il primo ponte a Irpin con altri colleghi, per filmare i rifugiati in fuga. Si è avvicinata un’auto che ci ha chiesto se volevamo andare con loro per passare il secondo ponte, abbiamo superato il checkpoint e ci hanno sparato contro. Brent è stato ferito e lo abbiamo dovuto lasciare indietro per fuggire. Sono stato portato qui da un’ambulanza. Ho visto che gli hanno sparato al collo, ma non so che fine abbia fatto”. E’ il racconto che fa il giornalista ferito, portato all’ospedale di Kjiv, in un video diffuso sui social.

Washington: “Risponderemo in maniera proporzionata”

La notizia dell’uccisione del giornalista americano Brent Renaud in Ucraina “è – per la Casa Bianca- orribile e scioccante”. “L’ho appena appreso: mi consulterò con i miei colleghi, con gli ucraini, per determinare come sia accaduto, per poi misurare ed eseguire conseguenza appropriate come risultato di questo”, ha affermato il Consigliere per la sicurezza Usa, Jake Sullivan, in una intervista al programma della Cbs, “Face the Nation”. “Seguiremo questo ultimo sviluppo molto da vicino e risponderemo in modo proporzionale”, ha aggiunto.

Chi era Brent Renaud, il giornalista ucciso

Aveva compiuto 51 anni un mese fa, Brent Renaud. Insieme al fratello Craig, anche lui regista indipendente, produsse tra gli altri “Surviving Haitìs Earthquake: Children”, vincitore del duPont-Columbia Award 2012, premiato insieme al progetto multimediale del New York Times “A Year at War” come un esempio di narrazione artistica e interattiva vissuta online. Brent ha passato gli ultimi venti anni a produrre film e programmi televisivi con il fratello. Erano noti per aver raccontato storie di umanità nei punti caldi del mondo: non solo il terremoto di Haiti, anche Iraq, Afghanistan, i disordini politici in Egitto e in Libia, la lotta per Mosul, l’estremismo in Africa, la violenza dei cartelli in Messico e la crisi dei giovani rifugiati in America Centrale.

Il New York Times: “Non era in missione per noi”

Brent Renaud, il giornalista ucciso, non era in missione in Ucraina per il New York Times, scrive Cliff Levy, vice managing editor del quotidiano americano, nonché ex capo dell’ufficio di corrispondenza di Mosca. “Brent era un fotografo e videomaker di talento che per anni ha collaborato con noi, ma non era in missione in Ucraina per il New York Times. Il Nyt è profondamente rattristato nell’apprendere della morte di un giornalista americano in Ucraina, Brent Renaud”, aggiunge Levy, in un tweet. L’ultima collaborazione di Renaud con il Nyt risale al 2015, si precisa. “Aveva oggi con se un badge del New York Times che gli era stato dato per un lavoro molti anni fa”

Il giornalista ucciso numero 46

Sono 46 i giornalisti assassinati nel 2021 in tutto il mondo mentre svolgevano il loro lavoro. Il dato emerge dal rapporto annuale di Reporters sans frontières (Rsf). Rsf evidenzia come nel 2021 sia stato ucciso un giornalista quasi ogni settimana, con il Messico che ha avuto il triste record del numero maggiore di reporter assassinati, in tutto sette.

Dei 46 giornalisti assassinati, tra i quali 4 donne, 18 sono stati uccisi in zone di conflitto, 16 mentre lavoravano e altri 30 sono stati presi di mira in quanto giornalisti. Tra le donne uccise le tre afghane, Shahnaz Rufi, Saadia Sadat e Mursal Vahidi, uccise in un attacco rivendicato dallo Stato Islamico. L’associazione lanciava poi l’allarme sull’uccisione dei giornalisti in Paesi che non sono in guerra, anche in Paesi dell’Unione Europea, come il giornalista televisivo greco Giorgios Karaivaz, che indagava sulla corruzione in seno alla polizia, e il giornalista olandese Peter de Vries, ucciso in un agguato la scorsa estate.

13 Marzo 2022
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