caro bollette
3:16 pm, 12 Marzo 22 calendario

Gas e luce, cosa fare per risparmiare contro i maxi aumenti

Di: Redazione Metronews
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Cosa si può fare per contrastare bollette di luce e gas che sono raddoppiate nei primi mesi del 2022 e potrebbero diventare ancora più pesanti se la guerra in Ucraina non cesserà?

Luce e gas, come risparmiare

Per le associazioni dei consumatori la via maestra è fare dei sacrifici cercando di ridurre i consumi.    “E’ la cosa migliore da fare in questo periodo”, sottolinea Mauro Antonelli, responsabile dell’ufficio studi dell’Unione Nazionale Consumatori.

Riscaldamento: abbassare di 2 gradi la temperatura

Abbassare di un grado il riscaldamento a casa comporta un risparmio tra il 5 e il 10%, cioè tra i 96 e i 192 euro l’anno. Abbassare di due gradi fa risparmiare tra il 10 e il 20%, e non è poco. L’entità del risparmio  dipende da una serie di fattori tra cui la zona climatica in cui si trova l’abitazione e la sua efficienza termica: quanto più la casa è isolata termicamente minore è il risparmio.

Termosifoni, no a bucato e tende

Ci sono poi piccole ma preziose accortezze per evitare gli sprechi. Bisogna assolutamente evitare i copricaloriferi, niente mensole sopra i termosifoni, perché impediscono la perfetta circolazione dell’aria. Per lo stesso motivo non bisogna chiudere le tende quando i caloriferi sono accesi, e nemmeno posarci sopra il bucato. Invece è consigliabile mettere dei pannelli riflettenti dietro il termosifone per impedire il riscaldamento del muro e la dispersione di calore.

Finestre: aprirle al massimo per 5 minuti

Di notte abbassare sempre le tapparelle, di giorno la regola aurea per arieggiare la casa è spalancare le finestre per 5 o 10 minuti al massimo. Sconsigliato tenerle aperte o socchiuse per ore: il cambio dell’aria non sarà migliore, ma si raffredderà tutta l’abitazione, materassi compresi.

Cambio gestore rischioso

Chi volesse cambiare gestore per cercare di difendersi dai rincari sappia che potrebbe peggiorare la situazione. “E’ un’opzione molto rischiosa in questo momento, proprio per l’incertezza legata al futuro”, ha avvertito il responsabile dell’Unc. “La maggioranza di chi è passato al libero ha finora scelto contratti a prezzo fisso. Chi lo ha fatto prima dei rialzi iniziati da giugno 2021 ha fatto un buon affare, ma facendolo ora il rischio è di congelare, magari per un anno o peggio ancora per due, gli aumenti già in corso, quando invece ci si può attendere una riduzione delle bollette quando finirà la guerra in Ucraina

Luce e gas, le azioni dei consumatori

Per il 15 marzo, Giornata mondiale dei diritti dei consumatori, le associazioni hanno organizzato una giornata di boicottaggio del gas russo. Il messaggio è semplice: autoriduciamo i consumi di gas e luce per dare forza alla pace in Ucraina. Meno gas consumiamo più risparmiamo, e meno soldi andranno a chi ha attaccato il popolo ucraino. I cittadini sono invitati a spegnere il riscaldamento e limitarlo a 15 gradi, lavarsi con acqua fredda, mangiare cibi preparati senza l’uso del gas, non utilizzare gli elettrodomestici, ridurre l’uso di cellulare, computer e televisione.

Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, è molto preoccupato: “I segnali che ci arrivano sul fronte del caro bollette e caro carburante non sono belli. Ci vengono segnalati aumenti del 100% per luce e gas. Dalla provincia di Catania abbiamo avuto segnalazioni, che andremo a verificare,  del prezzo del gasolio schizzato addirittura a 2 euro e 50 al litro. L’emergenza gasolio sta provocando reazioni a catena, tutto costa di più. I piccoli esercenti, le piccole imprese non ce la fanno più ad andare avanti e stanno chiudendo le attività. Bisogna fare qualcosa immediatamente”.  Il Codacons, insieme ad altre associazioni dei consumatori tra cui Assoutenti, ha presentato dei ricorsi al Tar della Lombardia (competente per la materia energetica) per bloccare i maxi-aumenti delle tariffe che, in base ai calcoli di varie organizzazioni, potrebbe costare alla collettività fino a 70 miliardi di euro a fine 2022. Proprio ieri il Consiglio di Stato ha ordinato al Tar della Lombardia di esprimersi con priorità su questi ricorsi.  E sempre ieri il Codacons ha sollecitato il premier Mario Draghi ad adottare la sterilizzazione dell’Iva sui carburanti. “Tantissime persone ci hanno scritto sui social per dirsi d’accordo – riferisce Tanasi – abbiamo sentito anche molti parlamentari, tra cui i rappresentanti della Lega, che ci hanno sostenuto”. La situazione è allarmante in tutto il paese, ma al Sud è ancora più grave. “Ho sentito poco fa il presidente del Codacons Sicilia, avvocato Giovanni Petrone. Sta organizzando un gesto provocatorio: vuole inviare un pacco con 10mila telecomandi di automobili al premier Mario Draghi, per segnalare che 10mila persone hanno dovuto rinunciare alla macchina”.

12 Marzo 2022 ( modificato il 15 Marzo 2022 | 2:48 )
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