vaccino
3:55 pm, 11 Marzo 22 calendario

Il Tar: legittima sospensione stipendio per dipendenti No Vax

Di: Redazione Metronews
condividi

Niente da fare per i dipendenti No Vax sospesi da servizio e stipendio. Il Tar ha deciso: la sospensione dalla retribuzione e dal servizio di quei dipendenti pubblici per le cui categorie è stato previsto l’obbligo di vaccino antiCovid è legittima.

Respinto il ricorso dei dipendenti

Per questo la prima sezione del Tar del Lazio – respingendo il ricorso presentato da 127 lavoratori del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, e della scuola, contro i provvedimenti di sospensione emessi nei loro confronti dalle amministrazioni competenti per non aver assolto all’obbligo vaccinale – ha deciso di non trasmettere gli atti alla Corte costituzionale, come invece richiesto dai ricorrenti.

No Vax e esigenze di salute pubblica

I giudici amministrativi, con la loro sentenza depositata oggi, hanno ritenuto “manifestamente infondata” la questione di legittimità sollevata nel ricorso dei 127 dipendenti sospesi. “Nel bilanciamento tra l’interesse dei ricorrenti ad esercitare la loro attività lavorativa e le esigenze di tutela della salute pubblica – scrive il Tar del Lazio – è chiaro come il primo sia recessivo. O meglio, lo strumento legislativo previsto per la tutela collettiva non appare sacrificare in maniera illogica, discriminatoria o eccessiva l’interesse privato”.

“La sospensione da stipendio è conseguenza naturale”

Infatti, “nell’imposizione dell’obbligo – si spiega nella sentenza – il legislatore nazionale ha scelto di procedere per gradi, principiando dai soggetti che maggiormente sono esposti al contagio e che quindi risultano potenzialmente piú in pericolo: tra questi, figurano sicuramente gli odierni ricorrenti per i costanti contatti con l’utenza pubblica ed in generale con terze persone, anche infette. Quanto poi alle misure per rendere effettivo l’obbligo, le autorità hanno dovuto individuare il margine di compressione della libertà personale del soggetto tenuto ad assolverlo”.

Nella “scala di possibilità”, osservano i giudici, il legislatore “ha optato per una soluzione intermedia rappresentata dall’isolamento dalla comunità lavorativa di riferimento, con sospensione dalla prestazione lavorativa: la sospensione dalla retribuzione costituisce una conseguenza naturale dal mancato servizio prestato, sicché in nessun modo può ipotizzarsi una qualche violazione dell’articolo 36 della Costituzione“.

11 Marzo 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo