Ue: «Ridurre import di gas russo di due terzi in un anno»

Ue: «Ridurre import di gas russo di due terzi in un anno». «La piena attuazione delle proposte “Fit for 55” della Commissione Ue ridurrebbe già del 30% il nostro consumo annuo di gas fossile, pari a 100 miliardi di metri cubi (bcm), entro il 2030. Con le misure del piano REPowerEU, potremmo rimuovere gradualmente almeno 155 miliardi di metri cubi di gas fossile, equivalente al volume importato dalla Russia nel 2021. Quasi i due terzi di tale riduzione possono essere raggiunti entro un anno, ponendo fine all’eccessiva dipendenza dell’Ue da un unico fornitore». Lo ha reso noto la Commissione europea nella presentazione del pacchetto RepowerEu. La Commissione ha proposto di collaborare con gli Stati membri per individuare i progetti più idonei a raggiungere questi obiettivi, basandosi sull’ampio lavoro già svolto sui piani nazionali per la ripresa e la resilienza. La Commissione Ue intende inoltre presentare entro aprile una proposta legislativa che prevede che lo stoccaggio sotterraneo del gas in tutta l’Ue sia riempito almeno fino al 90% della sua capacità entro il primo ottobre di ogni anno. La proposta comporterebbe il monitoraggio e l’applicazione dei livelli di riempimento e integrerebbe accordi di solidarietà tra gli Stati membri. La Commissione ha proseguito la sua indagine sul mercato del gas in risposta alle preoccupazioni circa le potenziali distorsioni della concorrenza da parte degli operatori, in particolare Gazprom.
Ue: «Ridurre import di gas russo»
«Per far fronte all’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia, la Commissione esaminerà tutte le possibili opzioni di misure di emergenza per limitare l’effetto contagio dei prezzi del gas sui prezzi dell’energia elettrica, come limiti temporanei di prezzo. Valuterà inoltre le opzioni per ottimizzare la progettazione del mercato elettrico tenendo conto della relazione finale dell’Agenzia dell’Ue per la cooperazione tra i regolatori dell’energia (Acer) e altri contributi sui vantaggi e gli svantaggi dei meccanismi di tariffazione alternativi per mantenere l’elettricità accessibile, senza interrompere la fornitura e ulteriori investimenti nella transizione verde», ha spiegato la Commissione europea presentando il pacchetto RepowerEu. «L’invasione russa dell’Ucraina ha aggravato la situazione della sicurezza dell’approvvigionamento e ha portato i prezzi dell’energia a livelli senza precedenti. Per le restanti settimane di questo inverno l’Europa dispone di quantità sufficienti di gas, ma dobbiamo ricostituire urgentemente le nostre riserve per il prossimo anno – ha precisato la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson – la Commissione proporrà quindi che entro il primo ottobre lo stoccaggio di gas nell’Ue debba essere riempito almeno fino al 90%. Abbiamo anche delineato la regolamentazione dei prezzi, gli aiuti di Stato e le misure fiscali per proteggere le famiglie e le imprese europee dall’impatto dei prezzi eccezionalmente alti».
«Velocizzare eolico e solare»
«È ora di affrontare le nostre vulnerabilità e di diventare rapidamente più indipendenti nelle nostre scelte energetiche – ha aggiunto il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans – le energie rinnovabili sono una fonte di energia economica, pulita e potenzialmente infinita e invece di finanziare l’industria dei combustibili fossili altrove, creano posti di lavoro qui. La guerra di Putin in Ucraina dimostra l’urgenza di accelerare la nostra transizione verso l’energia pulita». Per ridurre la pesante dipendenza dell’Ue dagli idrocarburi russi occorre, tra l’altro, «accelerare la transizione verso le energie rinnovabili. Dobbiamo mettere milioni di pannelli solari in più sui tetti di case, uffici e fattorie. E dobbiamo velocizzare le procedure autorizzative per i progetti relativi all’energia eolica onshore e offshore e per l’energia solare: è una questione di interesse pubblico prevalente», ha proseguito Timmermans, presentando la strategia Ue per ridurre la dipendenza dell’Unione dal gas, dal petrolio e dal carbone russi. Nell’Ue, e in Italia in particolare, le procedure autorizzative per realizzare nuovi impianti per produrre energia da fonti rinnovabili sono spesso assai lunghe e complicate, anche se con Next Generation Eu il governo sta lavorando per velocizzarle.
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