Animali in fuga
4:27 pm, 8 Marzo 22 calendario
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L’emergenza degli animali in fuga dall’Ucraina

Di: Redazione Metronews
Animali
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Migliaia di profughi ucraini stanno arrivando in Europa per fuggire dalla guerra. E molti di loro cercano di portare in salvo anche  i propri animali domestici. E per dare anche a cani e gatti di trovare un posto sicuro diversi governi stanno emettendo deroghe sanitarie per consentire l’ingresso anche ad animali a cui magari manca il libretto sanitario.Venerdì scorso, la federazione dei veterinari dell’Unione Europea ha chiesto infatti all’Ue di allentare i requisiti di ingresso per consentire ai rifugiati di portare con sé i loro animali domestici.  Molti stati, tra cui  Romania, Polonia, Slovacchia e Ungheria, hanno rimosso questo tipo di blocchi permettendo agli ucraini in fuga di oltrepassare i confini con i loro animali domestici.

Ad esempio la principale autorità veterinaria di Bucarest  ha introdotto un’eccezione che consente agli animali in fuga provenienti dall’Ucraina di entrare in Romania con i loro proprietari umani, anche se non sono vaccinati, dotati di microchip o tatuaggi e non hanno documenti, purché una volta al confine si rivolgano al “Punto sanitario veterinario” e compilino l’apposito modulo richiesto dalle autorità.

Save the Dogs and other Animals: “Situazione critica”

Secondo la fondatrice di Save the Dogs and other Animals, Sara Turetta, “famiglie con animali arrivano sia di giorno che di notte. Noi possiamo fornirgli tutto ciò di cui hanno bisogno: cibo, trasportini per continuare il viaggio, visto che tanti rifugiati arrivano in Romania diretti in altri Paesi. Spesso i cani arrivano con la paura negli occhi, alcuni anche feriti, per loro garantiamo visite mediche nelle nostre cliniche e forniamo il certificato veterinario in cui si attesta che l’animale proviene dall’Ucraina, facilitando lo spostamento verso altre mete europee”.

La questione cambia quando si parla della situazione degli animali rimasti dentro il territorio ucraino, tantissimi. “La condizione degli animali dentro è critica,- spiega Sara Turetta – sia per quelli nei canili che per i randagi. Stanno tutti morendo di fame. I randagi perché non c’è più nessuno che pensi a dar loro da mangiare, ma anche nei canili le risorse sono esaurite. Ed è qui che stiamo cercando di entrare in gioco noi, tentando di inviare cibo nelle strutture dove c’è bisogno. Tra queste il canile di Odessa, il più importante dove mancano le provviste. Per ora non ci siamo ancora riusciti”.

A Verona i primi otto animali in fuga dall’Ucraina

Il 7 marzo sono arrivati a Verona i primi 8 cuccioli giunti in Italia in fuga dall’Ucraina. I cani erano stati portati al confine, da lì trasportati in un rifugio alle porte di Budapest, in Ungheria. Ma quel canile, ormai al collasso, non riesce a sfamare tutti i cani giunti in questi giorni. Per questo l’Unità di emergenza della Lav nazionale è partita da Roma con cibo e veterinari al seguito e, costantemente in contatto con la sezione scaligera, ha portato in città i primi cuccioli salvati.

Un adulto è stato accolto a Milano, altri 40 cani sono in arrivo in tutta Italia. Ora i cani rimarranno in quarantena, dopodichè per i veronesi sarà possibile adottarli. «A Verona la macchina della solidarietà prosegue senza sosta, rispondendo a differenti sensibilità ed esigenze – ha detto il sindaco Federico Sboarina – All’appello per aiutare le persone e le famiglie ucraine che scappano dalla guerra, al quale hanno risposto tantissimi veronesi, oggi uniamo quello per i nostri amici animali. Ogni cittadino può dare il proprio contributo, a seconda delle possibilità e disponibilità».

8 Marzo 2022
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