8 marzo
2:30 pm, 8 Marzo 22 calendario
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8 marzo, Mattarella: “Troppe donne lasciano il lavoro dopo il parto”

Di: Redazione Metronews
Sergio Mattarella
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“Scoprire che una mamma italiana su cinque, a due anni dalla nascita del figlio, decide di lasciare il lavoro è una sconfitta per tutta la società italiana, alle prese peraltro con un grave declino demografico”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi 8 marzo, in occasione della celebrazione al Quirinale della Festa della Donna. 

“Lo Stato, le istituzioni centrali e quelle delle autonomie -ha aggiunto il Capo dello Stato- devono impegnarsi su questo versante. In particolare, sviluppando una rete di welfare efficiente e capillare, capace di rimuovere il più possibile dalle spalle delle donne il peso per l’assistenza familiare, ai figli e agli anziani. E lavorando per rimuovere quegli ostacoli concreti che scoraggiano e tengono lontane le giovani donne dai percorsi di formazione. Perché formazione professionale, studio, specializzazione, aumento della cultura, sono una leva fondamentale per trovare occupazione e per uscire da una condizione di marginalità e di subalternità”.

Matarella per l’8 marzo: “Inaccettabile la differenza di retribuzione a parità di mansioni”

Secondo Mattarella “n on dobbiamo più consentire che nei colloqui di lavoro si chieda alla donna e soltanto ad essa: ‘Sei sposata? Hai figli? Hai in progetto di averne?’, collegando, come sappiamo, alla risposta positiva un handicap per l’assunzione. Non possiamo più accettare che le donne vivano nel timore di violenza. Siano esse sotto forma della brutale aggressione fisica -per strada, nei luoghi di lavoro e di svago, in famiglia- o siano sotto quelle, sovente larvate ma sempre gravi, di pressioni psicologiche e di veri e propri ricatti”. Inoltre “non è compatibile con la nostra civiltà che, a parità di mansioni e di impiego, esista una differenza di retribuzione a sfavore delle donne”.

“Il nostro pensiero va alle donne ucraine”

Il pensiero  di Mattarella è poi andato “al coraggio delle donne ucraine”: “La nostra responsabilità di cittadini, di europei, ci chiama oggi a un più forte impegno per la pace, perché si ritirino le forze di occupazione e si fermino le armi, perché sia ripristinato il diritto internazionale e siano rispettate le sovranità nazionali. L’indifferenza di fronte all’arbitrio e alla sopraffazione è il peggiore dei mali”.

8 Marzo 2022
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