Ucraina
9:09 pm, 7 Marzo 22 calendario

Per il patriarca Kirill la guerra è una crociata contro le lobby gay

Di: Redazione Metronews
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Vicinissimo al leader del Cremlino Vladimir Putin, il capo della chiesa ortodossa russa, il Patriarca Kirill, giustifica la guerra in Ucraina come una sorta di crociata contro i paesi che sostengono i diritti degli omosessuali. Una posizione ben diversa da quella di Papa Bergoglio. Nel suo sermone in occasione della Domenica del Perdono, riportato da vari media, il Patriarca ha descritto il gay pride come una sorta di spartiacque fra il bene il male.

Kirill contro l’Impero della Menzogna

La guerra scatenata alla fine di febbraio, nel giudizio del religioso, riguarda «da quale parte di Dio intenda stare l’umanità», ed in particolare quale atteggiamento prendere nei confronti dell’”Impero della Menzogna” che sono le potenze occidentali impegnate ad assecondare le indicazioni del mondo gay. A riferire le sue dichiarazioni il Moscow Times.
Kirill nei giorni scorsi ha dovuto prendere in considerazione la lettera di alcune centinaia di pope della sua Chiesa in difficoltà (il patriarcato di Mosca ha recentemente subito lo scisma deciso dalla chiesa ucraina), contrari all’intervento contro Kiev.

Gay pride test di lealtà ai governi occidentali

«Stiamo parlando di qualcosa di molto più importante della politica. Parliamo della salvezza umana.. siamo entrati in una guerra che non ha significato fisico ma metafisico», ha affermato Kirill. Secondo il Patriarca, «le parate del gay pride dimostrano che il peccato è una variabile del comportamento umano». E il loro svolgimento sono «un test di lealtà» ai governi occidentali, che invece è stato, a suo dire, respinto dalle due repubbliche separatiste del Donbass. «Per otto anni si è cercato di distruggere quanto esisteva nel Donbass, dove vi è un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori offerti da chi rivendica il potere mondiale», ha detto il Patriarca affermando che la parte dove scegliamo oggi di stare «è un test della fedeltà al Signore». Infine Kirill ha pregato per i soldati, presumibilmente russi, ignorando le sofferenze dei civili in Ucraina e le chiese colpite dai bombardamenti.

7 Marzo 2022
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