Ucraina
3:55 pm, 6 Marzo 22 calendario
4 minuti di lettura lettura

Ucraina: interrotta l’evacuazione a Mariupol. Bombe sui civili

Di: Redazione Metronews
Vittime civili a terra, Irpin (Kyev). Foto Diego Herrera, AP
condividi

I corpi giacciono a terra. Un’intera famiglia uccisa dai colpi sparati dall’artiglieria russa in Ucraina. La tregua istituita per consentire l’evacuazione e la creazione di un corridoio umanitario non ha funzionato. Le immagini terribili e la testimonianza di un reporter di Associated Press a Irpin, periferia di Kyev. Centrato un punto di smistamento della popolazione. Stessa situazione anche a Mariupol, nel sud del Paese, dove il secondo tentativo di evacuare i civili dalla città è stato interrotto a causa dei bombardamenti senza fine.

Il consigliere del ministero dell’Interno, Anton Gerashchenko, ha spiegato  che le evacuazioni pianificate lungo i corridoi umanitari designati sono state interrotte a causa di alcuni attacchi che sarebbero in corso. “Non ci possono essere “corridoi verdi” perché solo il cervello malato dei russi decide quando iniziare a sparare e a chi”, ha riferito su Telegram. La città di Mariupol, che si trova al sud del Paese, è assediata da una settimana dalle truppe di Mosca. Era previsto che le evacuazioni avessero iniziato dalle 12 ora locale (le 11 italiane, mentre il cessate il fuoco doveva essere in vigore dalle 10 alle 21 ora locale (dalle 9 alle 20 italiane). Anche nella giornata di ieri il cessate il fuoco previsto per Mariupol e Volnovakha è stato interrotto dagli attacchi russi.

L’inutile corso all’ospedale del piccolo Kirill

Uno scatto, un’immagine che racchiude la tragedia della guerra in Ucraina. Un’immagine catturata per caso della fotografa di Associated Press Evgeniy Maloletka che la mattina di domenica 6 marzo era all’Ospedale di Mariupol. Davanti a lei si è trovata la corsa disperata di due genitori Marina e Fedor, stretto tra le braccia un fagotto avvolto in una coperta azzurra insanguinata. È il loro bambino, Kirill, di 18 mesi. Il bimbo è stato colpito dalle schegge di un colpo di mortaio o di artiglieria, mentre con la sua famiglia cercava di mettersi in salvo verso i centri di raccolta della popolazione. Avrebbe dovuto esserci una tregua, per l’evacuazione appunto dei civili. Ma il cessate il fuoco non è stato rispettato.  I medici dell’ospedale nulla hanno potuto per salvare il piccolo Kirill, in un ospedale allo stremo, dove manca persino la corrente elettrica.

La corsa disperata di Marina e Fedor con il piccolo Kirill.
La corsa disperata di Marina e Fedor con il piccolo Kirill.
6 Marzo 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo