Proteste in Russia, più di 4000 arresti. Si dimette direttore del Bolshoi
Sono almeno 4.357 le persone che sono state arrestate domenica in Russia per aver manifestato contro la guerra in Ucraina. Lo ha reso noto il sito indipendente per i diritti civili Ovd-Info, precisando che le manifestazioni di protesta si sono svolte in 56 città. Secondo i dati del ministero degli Interni russo citato dall’agenzia di stampa Interfax gli arresti sarebbero stati 3.500. Solo a Mosca sono state arrestate 1.700 persone, sulle 2.500 che hanno preso parte alla protesta. A San Pietroburgo, città natale di Vladimir Putin, sono invece state arrestate 750 persone, su un totale di 1.500 che hanno manifestato. Nel resto del Paese hanno manifestato altre 1.200 persone e sono 1.061 quelle che sono state arrestate.
Secondo Ovd-Info, sono 10.946 le persone che sono state detenute durante le proteste contro la guerra in tutta la Russia da quando Mosca ha iniziato la sua invasione dell’Ucraina.
Tra gli arresti anche esponenti di Memorial e una candidata al premio Nobel
Tra i fermi effettuati in Russia nelle proteste di oggi contro la guerra in Ucraina vi è anche uno dei veterani del movimento per i diritti umani russo, Oleg Orlov, membro di spicco della Ong Memorial. Come riportano i media russi, Orlov è stato fermato in piazza del Maneggio, di fronte al Cremlino a Mosca, mentre stava conducendo un picchetto pacifista; insieme a lui è stata fermata anche Svetlana Gannushkina, fondatrice e capo Comitato Assistenza civica e già candidata al Nobel per la Pace che proprio oggi ha compiuto 80 anni. Memorial è la più prestigiosa e longeva Ong per i diritti umani in Russia, ma di recente le autorità ne hanno deciso la chiusura, dopo averla bollata come «agente straniero». Solo l’altro ieri, proprio Orlov aveva ricevuto la telefonata del sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, che gli aveva espresso la solidarietà dell’Italia, dopo le pesanti perquisizioni effettuate dalle forze speciali della polizia russa negli uffici della Ong a Mosca.
Si dimette il direttore del Bolshoi
Il direttore del teatro Bolshoi di Mosca e della sua orchestra, Tugan Sokhiev, ha rassegnato le sue dimissioni in segno di protesta per la guerra in Ucraina dicendo di essere «sempre stato contrario a qualsiasi conflitto e in qualsiasi forma, e sempre lo sarò». Sokhiev si è anche dimesso «con effetto immediato» dal ruolo di direttore dell’Orchestre National du Capitole de Tolosa che dirige dal 2008. Al direttore nei giorni scorsi era stato chiesto dal sindaco di Tolosa di prendere posizione contro la guerra. Sokhiev ha lamentato di essere stato «costretto ad affrontare l’impossibile scelta tra il miei amati musicisti russi e quelli francesi»
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