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1:58 pm, 2 Marzo 22 calendario
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“Pasolini prossimo nostro” di Bertolucci torna in sala

Di: Redazione Metronews
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A 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, Viggo riporta in sala “Pasolini prossimo nostro”. Il documentario diretto da Giuseppe Bertolucci con Pier Paolo Pasolini, il cast e la troupe di “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, impegnato in un lungo dialogo con il giornalista tedesco Gideon Bachmann. Prodotto dalla Ripley’s Film e da Cinemazero.

Pasolini prossimo nostro

Il film nel 2006 viene presentato in anteprima mondiale alla 63ª Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti Doc. Torna nelle sale italiane dal 3 marzo.
Dal rumore di un set emerge la voce di Pasolini al lavoro per completare la sua ultima, contestatissima e postuma opera cinematografica. Ovvero “Salò o le 120 giornate di Sodoma”. Il regista si lascia seguire da una piccola troupe capeggiata dal giornalista Gideon Bachmann, che lo coinvolge in una lunga, straordinaria intervista/conversazione.
Il regista trasforma l’intervista in un lucido e violento attacco alla società. Un grido d’allarme che, assieme alle immagini del set, dà vita a una sorprendente sovrapposizione tra film e realtà. A svelare la metaforica messa in scena pasoliniana della modernità.

Il gran lavoro di Bertolucci

Giuseppe Bertolucci ha realizzato i 63 intensi minuti del film scegliendo tra oltre 50 ore di conversazioni inedite di Pasolini con Bachmann. 3.000 metri di negativo cinematografico, 7.200 scatti fotografici. E centinaia di pagine di trascrizioni audio, in 23 mesi di lavoro, tra preparazione, riflessioni, pause, discussioni e ripensamenti.
Utilizzando le immagini di scena di Deborah Beer, Bertolucci ha creato una sorta di sintesi dell’ultima opera di Pasolini. Lo ha fatto sostituendo le immagini fisse alle sequenze cinematografiche. E commentando con alcune preziose testimonianze filmate e sonore dell’autore dall’archivio di Bachmann, lasciandoci così a una rilettura inedita di uno dei film più sconvolgenti degli anni Settanta.
“Il film di Bertolucci – dichiara il produttore Angelo Draicchio – ha la valenza di un definitivo testamento intellettuale. Vuole essere un ulteriore tassello nella memoria collettiva, vuole dar voce, ancora una volta, a una delle intelligenze più vive e lucide della nostra cultura e, in generale, del secolo scorso”.

2 Marzo 2022
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